Cinzia Banelli: differenze tra le versioni
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Il 1º marzo [[2005]], nel processo di primo grado per l'[[omicidio di Massimo D'Antona]], giudicata con il rito abbreviato, venne condannata all'ergastolo. Pena ridotta dalla seconda [[Corte d'assise d'appello]] di [[Roma]] che, il 28 giugno [[2006]], trasforma il carcere a vita in dodici anni di reclusione, resi poi definitivi in Cassazione, nell'ultimo grado di giudizio il 28 giugno [[2007]].<ref name="mamma"/>
Nel processo per l'omicidio del giurista [[Omicidio di Marco Biagi|Marco Biagi]], ucciso
Nella sua testimonianza la Banelli raccontò di come i brigatisti vennero agevolati dal fatto che Biagi girava senza protezione dopo che, qualche mese prima, gli era stata revocata la scorta: "Se Marco Biagi avesse avuto la scorta non saremmo riusciti ad ucciderlo. Per noi due persone armate costituivano già un problema. Non eravamo abituati ai veri conflitti a fuoco. Avremmo dovuto fare più attenzione, osservare possibili cambiamenti nella situazione del professore. Dovevamo controllare che non fosse solo. Invece arrivò alla stazione di Bologna da solo".<ref>[http://www.repubblica.it/2004/i/sezioni/cronaca/brigaterosse5/pentifiglio/pentifiglio.html ''Se Biagi avesse avuto una scorta sarebbe ancora vivo'', 21 febbraio 2005] su [[La Repubblica (quotidiano)|La Repubblica]]</ref>
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