Luigi Razza: differenze tra le versioni
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Finita la guerra, nella città di [[Trento]] libera diviene redattore del giornale socialista ''Il Popolo'', fondato nel 1900 da [[Cesare Battisti]].
Fu uno dei [[sansepolcrismo|sansepolcristi]] facenti parte della [[Massoneria in Italia|Massoneria]]<ref>{{cita libro|autore= Luca Irwin Fragale| titolo= La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo| anno= 2021| editore= Morlacchi Editore|pagine=101}} nota 91.</ref>. Con l'ascesa del [[fascismo]], Razza diventa, dopo la [[Marcia su Roma]], membro del [[Gran consiglio del fascismo]] e del [[Consiglio nazionale delle corporazioni]]. Nel novembre del 1928 la [[Confederazione nazionale delle corporazioni sindacali]] viene smembrata in sei confederazioni minori (industria, agricoltura, commercio, trasporti e navigazione, banca, lavoratori del mare e dell'aria, professionisti e artisti), Razza assume la segreteria della Confederazione nazionale dei lavoratori dell'agricoltura e, in seguito, sarà nominato commissario per le emigrazioni interne. L'apice della sua carriera politica inizia il 24 gennaio 1935, quando viene nominato [[Ministri dei Lavori Pubblici del Regno d'Italia|Ministro dei Lavori Pubblici]] nel [[Governo Mussolini]]: rimarrà in carica fino al 6 agosto 1935, a causa della sua morte avvenuta in un disastro aereo nel cielo di Almaza ([[Il Cairo]]) mentre si recava in [[Eritrea]].
L'aereo, decollato da [[Guidonia]], fece tappa al [[Il Cairo|Cairo]] per la notte. La mattina del 7 agosto [[1935]], dieci minuti dopo il decollo, un'esplosione fece precipitare l'aereo provocando la morte dei 7 occupanti (3 passeggeri e 4 d'equipaggio).
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{{portale|biografie|fascismo|politica}}
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Governo Mussolini]]
[[Categoria:Ministri dei lavori pubblici del Regno d'Italia]]
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