NGC 6087: differenze tra le versioni
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==Storia delle osservazioni==
NGC 6087 è stato scoperto da [[James Dunlop]] nel 1826 nel periodo del suo soggiorno in [[Australia]]; egli scoprì e catalogò un gran numero di ammassi situati in queste regioni di cielo australe. In seguito venne riosservato da [[John Herschel]], che lo descrisse come un oggetto esteso e disperso di forma irregolare, dominato da una stella di magnitudine 7.<ref name="NGCIC">{{Cita web|titolo=Catalogo NGC/IC online - result for NGC 6087|url=http://www.ngcicproject.org/pubdb.htm|accesso=15 giugno 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090528100240/http://www.ngcicproject.org/pubdb.htm
==Caratteristiche==
NGC 6087 è un ammasso relativamente povero e poco concentrato, la cui distanza è stata stimata attorno agli 890 [[parsec]] (2900 [[anni luce]]),<ref name="Webda"/> corrispondenti al bordo più esterno del [[Braccio del Sagittario]]. La caratteristica più nota e studiata di quest'ammasso è la sua stella dominante, la [[variabile cefeide]] S Normae; essa ha una magnitudine media attorno a 6,52 e pulsa fra le magnitudini 6,12 e 6,77 con un periodo di 9,75 giorni. La sua reale appartenenza all'ammasso è stata accertata con chiarezza in numerosi studi [[fotometria (astronomia)|fotometrici]].<ref name="Turner1986">{{cita pubblicazione|autore=Turner, D. G.|titolo=Galactic clusters with associated Cepheid variables. I - NGC 6087 and S Normae|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1986AJ.....92..111T|rivista=Astronomical Journal|volume=92|pp=111-118|anno=1986|mese=luglio|doi=10.1086/114141|accesso=15 giugno 2013}}</ref> L'età complessiva dell'ammasso è stata stimata attorno ai 94 milioni di anni.<ref name="Webda"/>
Nel 1989 fra le sue stelle del bordo sudorientale è stata scoperta una piccola [[nebulosa planetaria]], in seguito catalogata come KoRe 1, in base alle iniziali dei cognomi degli scopritori; i suoi gas si presentano in uno stato molto eccitato a causa dell'elevatissima [[temperatura superficiale]] della sua stella centrale, che arriverebbe a 300.000 [[Kelvin|K]]. Tuttavia la sua debole luminosità e le sue ridotte dimensioni (14") suggeriscono che la nebulosa non sia legata fisicamente all'ammasso ma si trovi molto più lontana, apparendo fra le sue stelle per un effetto prospettico.<ref name="Majaess2007">{{cita pubblicazione|autore=Majaess, Daniel J.; Turner, David G.; Lane, David J.|titolo=In Search of Possible Associations between Planetary Nebulae and Open Clusters|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2007PASP..119.1349M|rivista=Publications of the Astronomical Society of the Pacific|volume=119|numero=862|pp=1349-1360|anno=2007|mese=dicembre|doi=10.1086/524414|accesso=15 giugno 2013}}</ref>
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==Bibliografia==
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*Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-15-8
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