== Storia ==
=== Istituto d'arte ===
Gli istituti d’arte furono istituitivarati ufficialmente nel [[1923]],<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Regio decreto (Italia) del 31 dicembre 1923, numero 3123: Ordinamento dell'istruzione artistica|volume=Gazzetta Ufficiale del 7 febbraio 1924, numero 3}}</ref> nell'ambito dell'ordinamento italiano per l'istruzione artistica, al "fine di addestrare alla produzione artistica, a seconda delle tradizioni, delle industrie e delle materie prime regionali":<ref>{{Cita pubblicazione|autore=|titolo=R.D.L. 21 gennaio 1935, n. 58: Classificazione dei regi istituti e delle regie scuole d'arte.|rivista=Gazz. Uff. 18 febbraio 1935, n. 41. Convertito in legge dalla L. 11 aprile 1935, n. 617.|volume=|numero=}}</ref> articolati come regie scuole d'arte (primo grado di istruzione artistica), regie scuole artistico-industriali (secondo grado di istruzione artistica) e regi istituti d'arte (terzo grado di istruzione artistica),<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=Regio decreto (Italia) del 21 gennaio 1935, numero 58: Classificazione dei regi istituti e delle regie scuole d'arte|volume=Gazzetta Ufficiale del 18 febbraio 1935, numero 41}}</ref> avevano un’offerta formativa fortemente influenzata dal rapporto territoriale tra arte e mestiere,<ref>{{Cita libro|titolo=Economia domestica: Servizi specializzati di Alimentazione e Ospitalità. Prendersi cura di sé, degli altri e dell'ambiente|anno=2014|editore=Università degli Studi di Pisa|città=Pisa}}</ref><ref name=:12>{{Cita web|url=http://www.educationduepuntozero.it/politiche-educative/impara-l-arte-l-istruzione-artistica-la-riforma-4031594098.shtml|titolo=Impara l’arte? L’istruzione artistica dopo la "riforma"|autore=Giuseppe Campagnoli|sito=Education 2.0|editore=Rizzoli Education (Rizzoli Libri S. p. A)|data=1º febbraio 2012}}</ref> per tale ragione furono attivati a livello regionali eterogenee sezioni formative nelle arti minori o professionali, come [[oreficeria]], [[ceramica]], [[mosaico]], [[stampa|stampa d'arte]], [[decorazione]] e ''[[disegno industriale|design]]'', e nelle arti commerciali, come [[grafica|grafica pubblicitaria]], [[fotografia]], [[scenotecnica]], [[moda]], [[animazione]] e [[produzione cinematografica|produzione filmica]].<ref>{{cita news|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/04/05/perche-insegnare-la-storia-dell-arte.html|titolo=Perché insegnare la storia dell'arte|autore=Mario Franco|pubblicazione=[[la Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]]|data=5 aprile 2008|p=1}}</ref>
Al termine dell'istituto d'arte, previo esame di Stato, si conseguiva il diploma di maestro d'arte che consentiva l'esercizio professionale o il proseguimento degli studi con ammissione diretta alle scuole di pittura, scultura, decorazione e scenografia delle [[Accademia di belle arti|accademie di belle arti]].<ref>{{Cita web|url=http://archivio.pubblica.istruzione.it/comitato_musica_new/normativa/allegati/dlgs160494.pdf|titolo=Decreto Legislativo del 16 aprile 1994, numero 297, articolo 207|volume=Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana numero 115 del 19 maggio 1994|accesso=24 ottobre 2016}}</ref>
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