Giuseppe Bevione: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
 
Fu deputato del Regno e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio durante il [[Governo Bonomi I]]. Inizialmente contrario al Fascismo, vi aderì nel 1926. Fu nominato Senatore del Regno il 20 settembre 1924.
 
Frece parte della [[Massoneria in Italia|Massoneria]]<ref>{{cita libro|autore= Luca Irwin Fragale| titolo= La Massoneria nel Parlamento. Primo novecento e Fascismo| anno= 2021| editore= Morlacchi Editore|pagine=230}}</ref>.
 
Nazionalista, fu tra i più accesi sostenitori, tra il 1910 e il 1911, dell'avventura militare per la conquista di Tripolitania e Cirenaica - all'epoca province dell'Impero Ottomano - e, per l'occasione scrisse su "La Stampa" articoli che descrivevano quelle terre desertiche ed arretrate come una sorta di Eden, inventando di sana pianta cose inesistenti, sostenendo di averle viste di persona: "Ho veduto gelsi grandi come faggi, ulivi più colossali che querce. L'erba medica può essere tagliata dodici volte l'anno...la vigna dà grappoli di due o tre chili l'uno." Tali fandonie erano finalizzate a creare presso l'opinione pubblica italiana dell'epoca, un'aspettativa sull'avventura bellica contro i turchi tale da essere presentata come la soluzione dei problemi italiani del tempo. Un esempio di pseudo giornalismo al servizio di interessi economici e politici.
 
==Note==
<references />
 
== Onorificenze ==
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{{Controllo di autorità}}
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[[Categoria:Massoni]]
 
[[Categoria:Deputati della XXIV legislatura del Regno d'Italia]]
[[Categoria:Deputati della XXV legislatura del Regno d'Italia]]