Bellinzona: differenze tra le versioni

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== Storia ==
=== Età antica ===
[[File:Moneta Costantino I.jpg|miniatura|Moneta [[Costantino I]]]]
 
La storia della città<ref>{{Cita web|url= https://www.bellinzona.ch/index.php?node=6&lng=1&rif=85f7b4773f|titolo=La Storia: scritto di Werner Meier}}</ref> inizia con la codifica di alcuni scavi archeologici nella corte di Castelgrande, negli [[anni '80]], che confermano la presenza di un villaggio neolitico<ref>{{Cita web|url=http://www.archaeologie-schweiz.ch/Neolitico.310.0.html?&L=1|titolo=Villaggi neolitici in Svizzera}}</ref> tra i più antichi in Svizzera e risalente originariamente alla seconda metà del [[VI millennio a.C.]]<ref>{{Cita web|url= http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I2031.php|titolo=Bellinzona (comune): 1 - Preistoria e Protostoria}}</ref>. Nella seconda metà del [[V millennio a.C.]], come provano i resti archeologici, l'abitato neolitico faceva parte della [[cultura dei vasi a bocca quadrata]], presente uniformemente in tutto il nord Italia. Alcuni recenti ritrovamenti archeologici dell'età del bronzo nel quartiere di Claro, muri e [[menhir]], risalenti al 2'300-2'500 a.C., appartenenti a un probabile luogo di culto o sepoltura, hanno avvalorato la presenza di popolazioni stanziali nel comprensorio sin dal neolitico.<ref>{{Cita web|url=https://www.tio.ch/ticino/attualita/1374872/il-neolitico-riaffiora-a-claro|titolo=Il neolitico riaffiora a Claro}}</ref>
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Essendo la zona posta all'ingresso delle valli che conducono ai principali valichi alpini: [[Lucomagno]], [[Passo del San Bernardino|San Bernardino]], [[Passo San Jorio]], [[Greina]] e il [[passo del San Gottardo]]<ref>{{Cita web|url=http://www.passosangottardo.ch/san-gottardo/storia.html|titolo=Passo del San Gottardo|accesso=18 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170320115649/http://www.passosangottardo.ch/san-gottardo/storia.html|dataarchivio=20 marzo 2017|urlmorto=sì}}</ref> ha da sempre attirato gli interessi militari e strategici delle diverse popolazioni che si sono succedute, in sequenza, sin dall'antichità: [[Rivoluzione neolitica|popoli neolitici]], [[Cultura di Canegrate]]<ref>{{Cita web|url=https://www.e-periodica.ch/cntmng?pid=ars-001:1994:17::195|titolo=E-periodica Il Ticino dalla media Età del Bronzo all'età del ferro}}</ref>, [[Cultura di Golasecca]] ([[Leponzi]]<ref>{{Cita web|url=http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I8018.php|titolo=Leponti}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://books.google.it/books?id=kKGY91xdI54C&lpg=PA20&ots=fGHeowkDT_&dq=leponzi&pg=PA20&hl=it#v=onepage&q&f=false|titolo=I Celti: una civiltà europea}}</ref> e [[Insubri]]<ref>{{Cita web|url=http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I13050.php?topdf=1|titolo=Insubri}}</ref>) e [[Civiltà romana|Romani]]<ref>{{Cita web|url=http://www.hls-dhs-dss.ch/textes/i/I2031.php|titolo=Bellinzona (comune): 2-Epoca romana}}</ref>.
 
Durante gli scavi condotti da [[Werner Meier|Werner Meyer]] nel [[1967]], furono dissepolte le vestigia dell’antica cinta muraria edificata dai Romani, origine di quel Castrum Bilitio risalente alla metà del [[IV secolo]].
 
L'antico nome latino Bilitio non è mai stato ritrovato o citato in alcun documento storico di epoca romana e non esistono neppure fonti specifiche sulle popolazioni celtiche e pre-romane presenti in zona, come dimostrano invece le diverse necropoli