Crisi del III secolo: differenze tra le versioni
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Come conseguenza di questa grave sconfitta l'impero subì una scissione in tre parti per quasi quindici anni, che però ne permisero la sopravvivenza: ad Occidente l'[[Impero delle Gallie]], retto dagli usurpatori come [[Postumo]] (260-[[268]]),<ref>Eutropio, ''Breviarium ab urbe condita'', 9.9; ''Historia Augusta'' - ''Due Gallieni'', 4.5.</ref> [[Leliano]] (268), [[Marco Aurelio Mario]] (268-[[269]]), [[Marco Piavonio Vittorino|Vittorino]] (269-[[271]]), [[Domiziano II]] (271) e [[Tetrico]] (271-274); mentre ad Oriente il [[Regno di Palmira]], dove si alternarono prima [[Settimio Odenato]], nominato da Gallieno ''corrector totius Orientis'', dal [[262]], poi il figlio [[Vaballato]] insieme alla madre [[Zenobia]] fino al [[272]].<ref name=Rémondon82>Rémondon, p. 82.</ref> Scrive [[Eutropio]]:
{{Citazione|Avendo così [[Gallieno]] abbandonato lo Stato, l'Impero romano fu salvato in Occidente da Postumo ed in Oriente da [[Odenato]].|Eutropio, ''[[Breviarium ab Urbe condita]]'', 9, 11.}}
[[File:Sir Edward Poynter, Zenobia Captive 1878.jpg|left|thumb|245x245px|[[zenobia|Zenobia di Palmira]] fu dal [[267]] al [[272]] prima ed unica regina di Palmira. Trasformò il suo Stato in una monarchia indipendente ([[Regno di Palmira]]), si sottrasse al controllo di [[Roma]], si autoproclamò ''Augusta
Gli "imperatori delle Gallie" non solo formarono un proprio [[Senato romano|Senato]] presso il loro maggiore centro di ''[[Augusta Treverorum]]'' e attribuirono i classici titoli di [[console romano|console]], [[Pontefice massimo (storia romana)|Pontefice massimo]] o [[tribuno della plebe]] ai loro magistrati nel nome di ''Roma aeterna'',<ref>Mazzarino, p. 543.</ref> ma assunsero anche la normale titolatura imperiale, coniando monete presso la zecca di [[Lione|Lugdunum]], aspirando all'unità con Roma e, cosa ben più importante, non pensando mai di marciare contro gli imperatori cosiddetti "legittimi" (come Gallieno, [[Claudio il Gotico]], [[Quintillo]] o [[Aureliano]]), che regnavano su Roma (vale a dire coloro che governavano l'Italia, le province africane occidentali fino alla [[Tripolitania]], le province danubiane e dell'area [[Penisola balcanica|balcaniche]]). Essi, al contrario, sentivano di dover difendere i [[limes romano#Da Adriano a Gallieno (117-268)|confini renani ed il litorale gallico]] dagli attacchi delle popolazioni [[germani]]che di [[Franchi]], [[Sassoni]] ed [[Alemanni]]. L{{'}}''Imperium Galliarum'' risultò, pertanto, una delle tre aree territoriali che permise di conservare a Roma la sua parte occidentale.<ref name=Rémondon82 />[[File:Impero romano 260.png|thumb|upright=1.4|L'[[Impero romano]] degli imperatori “legittimi” al centro, con l'[[Impero delle Gallie]] ad Occidente, il [[Regno di Palmira]] a Oriente, all'apice del periodo dell{{'}}''Anarchia militare'' ([[260]]-[[274]]).]]
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