Amedeo Guillet: differenze tra le versioni

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L'inizio della [[Guerra d'Etiopia|campagna d'Abissinia]] impedì al tenente Guillet di giungere a [[Berlino]] per i [[Giochi della XI Olimpiade]], per via del trasferimento in [[Libia]] presso un reparto di [[Spahis]] e da lì il reparto fu trasferito in Eritrea, dove nell'ottobre del [[1935]] partecipò, come comandante di plotone, alle prime azioni della [[guerra di Etiopia]]. Il 24 dicembre dello stesso anno venne ferito gravemente alla mano sinistra durante la battaglia di [[Battaglia dello Scirè|Selaclaclà]].
====In Libia ====
Al termine delle ostilità, il 5 maggio del [[1936]], venne decorato a [[Tripoli]] dal Maresciallo d'Italia [[Italo Balbo]] per il suo esemplare e coraggioso comportamento in combattimento.
 
Sempre a Tripoli, nel marzo del [[1937]], fu nominato organizzatore e responsabile della parte equestre della cerimonia in cui [[Mussolini]] si proclamò "[[Spada dell'islam|difensore dell'islam]]". Il mese successivo sfilò a [[Roma]], in occasione del primo anniversario dell'Impero, alla testa delle unità [[Spahis]]. Fidanzato da tempo con la cugina, Beatrice Gandolfo, si rifiutò di sposarla, pur amandola intensamente, per non dare adito ai malevoli di pensare che lo facesse solo per ottenere la promozione al grado di capitano; infatti, erano da poco entrate in vigore alcune rigide normative che prevedevano per i dipendenti pubblici l'obbligo di essere coniugati per poter essere promossi ad incarichi e mansioni superiori.
 
==== Guerra civile spagnola ====