Strada statale 610 Selice o Montanara Imolese: differenze tra le versioni

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|nome = Strada statale 610<br />Selice o Montanara Imolese
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==Storia==
;La costruzione del tratto appenninico
All'inizio del [[XIX secolo]] la parte di strada che risale la vallata del [[Santerno]] era carrozzabile solo da [[Imola]] a [[Fontanelice]]. A [[Borgo Tossignano]] era necessario guadare il fiume. Passata Fontanelice, il tracciato era ridotto a una mulattiera. L'unica infrastruttura esistente nel tratto appenninico era l'antico ponte di [[Castel del Rio]]. A partire dal [[1829]] la strada fu rifatta interamente. Secondo i canoni dell'epoca fu costruito un tracciato in ghiaia della larghezza di sei metri, con fossi laterali e paracarri<ref name=Raspanti>Lorenzo Raspanti, ''I racconti del ponte'', Imola 1994.</ref>. La costruzione della strada impegnò dapprima lo [[Stato Pontificio]] e si protrasse anche dopo la nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]]. Il primo tratto ad essere realizzato fu Imola-Casalfiumanese. Qualche anno dopo i lavori furono completati fino a Fontanelice.
 
Dal momento che la strada dopo Fontanelice era da progettare ''ex novo'', furono considerate due alternative per raggiungere la [[Toscana]]: a) seguire la valle del Santerno; b) oppure andare verso il [[Passo della Raticosa]]. In base a questa seconda opzione il tracciato avrebbe abbandonato il Santerno subito dopo Fontanelice e si sarebbe diretto verso Belvedere e Piancaldoli, nella valle del [[Sillaro]]. La scelta definitiva fu presa nel [[1838]]: si decise di seguire il fondovalle del Santerno; contestualmente l'infrastruttura fu classificata come “strada provinciale”, sollevando così i comuni attraversati dagli oneri di manutenzione. La costruzione del tratto appenninico richiese un ingente investimento finanziario. Furono costruiti tre ponti: due per il passaggio del fiume e uno per l'attraversamento della gola del [[Rio di Gaggio|rio Gaggio]].
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;Il XXI secolo
In seguito al [[decreto legislativo n. 112 del 1998]], dal [[2001]] la gestione del tratto in Emilia-Romagna è passata dall'[[ANAS]] alla [[Emilia-Romagna|Regione Emilia-Romagna]], che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della [[Provincia di Ravenna]] e della [[Provincia di Bologna]] ([[Città metropolitana di Bologna]] dal 2015) per le tratte territorialmente competenti<ref name=reteemi>{{cita web|url=http://demetra.regione.emilia-romagna.it/al/articolo?urn=er:assemblealegislativa:legge:2001;12|titolo=L.R. 4 maggio 2001, N.12 (art. 164)|editore=Regione Emilia-Romagna - B.U. 58 del 7 maggio 2001}}</ref>; la gestione del tratto toscano è passata alla [[Regione Toscana]] che ha provveduto al trasferimento dell'infrastruttura al demanio della [[Provincia di Firenze]] ([[Città metropolitana di Firenze]] dal 2015)<ref name=retetos>{{cita web|url=http://www.regione.toscana.it/-/delibera-n-274-2000-strade-statali-da-trasferire-al-demanio-regionale-e-al-demanio-provinciale|titolo=D.C.R. 19 dicembre 2000, N. 274|editore=Regione Toscana|accesso=31 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151222172121/http://www.regione.toscana.it/-/delibera-n-274-2000-strade-statali-da-trasferire-al-demanio-regionale-e-al-demanio-provinciale|dataarchivio=22 dicembre 2015|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Nel [[2006]] la carreggiata è stata allargata: i lavori hanno interessato il tratto da Ponte Massa al casello autostradale [[Autostrada A14 (Italia)|A14]] (circa 12 km). Il 28 luglio 2006 è stata inaugurata la rotonda tra la Selice e la [[Strada statale 253 San Vitale|SS 253 "San Vitale"]].