Forte di Fortezza: differenze tra le versioni
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Nell'aprile del 1943, 23 tonnellate di oro in lingotti furono spedite in Svizzera. 10 sarebbero servite a pagare i debiti contratti prima della Guerra dall'industria di Stato italiana, altre 12 finirono a [[Basilea]], sul conto dei Regolamenti Internazionali. La [[Repubblica Sociale Italiana]] aveva accordato al ''Reich'' di trasferire a Berlino una parte della riserva aurea nazionale, ed altre 50 tonnellate partirono da Fortezza. Una seconda spedizione era prevista nell'ottobre del 1944, ma saputolo, il funzionario della Banca d'Italia, signor Bombasaro, si recò a Trento e inviò a Bari un messaggio cifrato al Comando Alleato, che subito rispose bombardando il Forte ed il paese. Presso la locale stazione l'oro era già stato caricato su vagoni blindati. Qualche giorno più tardi, un sedicente Comitato della Croce Rossa Internazionale prese in consegna l'oro per portarlo in Svizzera dove, pare, non arrivò mai.
Tra realtà e leggenda, a Fortezza sarebbero dovute rimanere circa 24 tonnellate d'oro. Da un rapporto segreto dell'agosto del 1946 sembra che il Comando Alleato, che aveva raggiunto Fortezza i primi di maggio del 1945, alla presenza dei funzionari della Banca d'Italia, procedettero al ritiro dell'oro: ne ritrovarono
Testimonianze riportarono, a più riprese nel corso degli anni, la presenza di ingenti quantità di oro fuso in lingotti nascosto in tunnel e cunicoli murati, gli ingressi celati alla vista.
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