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La nuova gestione parte con baldanza, ma senza l'esperienza e i contatti di Ferroni incontra subito notevoli difficoltà. Il nuovo presidente impara a proprie spese che gestire una società di calcio è diverso dal gestire un'azienda. La squadra passa da una sconfitta all'altra, sino a quando lo stesso Di Carlo viene pesantemente contestato e minacciato dai tifosi. Il presidente si trova costretto a tornare sui suoi passi e richiama Ferroni che, emarginando l'incapace allenatore, rende la squadra nuovamente competitiva, assumendone di fatto anche la guida tecnica.
Tra le perplessità e l'ostilità di molti, dentro e fuori la società, vince la prima partita della sua nuova gestione con una mossa coraggiosa: sostituisce a pochi minuti dalla fine della gara con l'[[Avellino Calcio|Avellino]] il vecchio e corrotto [[centravanti]] Boschi con il giovane diciassettenne Paolo Tassoni della squadra Primavera: proprio Tassoni realizza il gol decisivo all'ultimo minuto.
== Produzione ==
Scritto dai fratelli Pupi e Antonio Avati con [[Italo Cucci]] e [[Michele Plastino]], giornalisti sportivi.
Il nome della squadra non viene mai detto nel film, ma i colori sociali (biancorossi) e alcuni particolari richiamano il [[Vicenza Calcio|Vicenza]], archetipo e simbolo delle squadre minori della [[serie A]] in quegli anni (anche se non giocò mai in Serie A negli [[anni '80]]). Nel finale le scene della partita contro l'{{Calcio Avellino|N}}, altra tipica squadra "provinciale" dell'epoca, sono state girate all'interno dello [[stadio Romeo Menti]] di [[Vicenza]] e montate con riprese della curva vicentina. La società è accreditata nei titoli di coda.
Molti anni dopo, in un'intervista<ref>[http://www.ilminotauro.it/immagini/recens/tribstampa/giornalemilano280204.pdf Intervista a Italo Cucci] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20060510223837/http://www.ilminotauro.it/immagini/recens/tribstampa/giornalemilano280204.pdf |data=10 maggio 2006 }}</ref>, [[Italo Cucci]] rivelò che il personaggio di Walter Ferroni fu in parte ispirato alle figure di [[Italo Allodi]] e del primo [[Luciano Moggi]].
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