Arduino Buri: differenze tra le versioni

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Al termine della guerra venne sottoposto a procedimento di epurazione, degradato da tenente colonnello ad [[aviere]] semplice senza i benefici della pensione, e allontanato dal servizio.<ref name="aw"/> Decise quindi di emigrare, come molti altri,<ref group=N>Tra di essi [[Angelo Tondi]], [[Ugo Drago]], [[Adriano Mantelli]], [[Mario Bonzano]], [[Giuseppe Robetto]] e Ferrari.</ref> in [[Argentina]], dove appena superata la Dogana, un ufficiale lo invitò a presentarsi all'Istituto Aerotecnico di [[Córdoba (Argentina)|Cordoba]] dove iniziò subito a lavorare come [[Meccanico|meccanico motorista]],<ref name=C7p7/> divenendo successivamente capo reparto, e poi fu trasferito alla Direzione Generale di [[Buenos Aires]].<ref name="aw"/> Nel [[1954]] ritornò in Italia a bordo del [[transatlantico]] ''[[Giulio Cesare (transatlantico 1949)|Giulio Cesare]]'', ma appena sbarcato a [[Genova]] fu oggetto di minacce<ref group=N>Gli scrissero sul bagagli frasi come: ''Buri non ci siamo dimenticati di te'', ''Prima o poi la pagherai'', e ''C’è una pallottola che ti aspetta''.</ref> da parte dei [[Camallo|camalli]] del [[porto]].<ref name="aw"/> Trovò la sua [[casa]] saccheggiata dapprima dai [[Partigiani italiani|partigiani]] e poi dai [[Germania|tedeschi]], rimase senza soldi, e soffrì la [[fame]] tanto da dovere chiedere ai [[Frate|frati]] dell'Opera Francescana di [[Milano]] un pasto caldo per lui e la sua famiglia.<ref name="aw"/> Cercò, ostinatamente, di rientrare in servizio o, almeno, che gli fosse riconosciuto il suo grado con diritto alla [[pensione]], come era avvenuto per tanti altri militari aderenti alla RSI.<ref name="aw"/>
Ottenuto il reintegro nel grado di [[colonnello]], e il riconoscimento delle decorazioni ottenute prima dell'8 settembre 1943, nel [[1967]] chiese udienza all'allora [[Ministri della difesa della Repubblica Italiana|Ministro della Difesa]] [[Giulio Andreotti]], che gliela concesse. Durante il loro incontro Andreotti gli propose la riammissione in servizio per sei mesi, con il comando dell'[[Accademia Aeronautica|Accademia aeronautica]] di [[Pozzuoli]], al termine del quale sarebbe stato messo in congedo definitivo con il grado di [[generale di brigata aerea]].<ref name="aw"/> Unica condizione necessaria era la firma di un semplice [[documento]] che recitava: ''Rinnega il suo passato nella RSI''.<ref name="aw"/>
Quando vide quel documento raccolse lale sue carte e disse ''Onorevole mi chiamavo Buri quando sono entrato nel suo ufficio, mi chiamo ancora Buri e non rinnego il mio passato!'', si alzò in piedi, salutò sbattendo i tacchi, e quindi uscì dalla porta.<ref name="aw"/> Lavorò come istruttore di volo presso l'Aeroclub di Bologna fino a sessanta anni, organizzando raduni aerei e svolgendo attività di divulgazione della storia degli aerosiluranti italiani.<ref name="aw"/> Si spense nel [[1981]].<ref name="aw"/>
 
==Onorificenze==