Mario Brunetti: differenze tra le versioni
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|carica = [[Deputato della Repubblica Italiana]]
|mandatoinizio = 1992
|mandatofine = 2001
|legislatura = [[XI legislatura della Repubblica Italiana|XI]], [[XII legislatura della Repubblica Italiana|XII]], [[XIII legislatura della Repubblica Italiana|XIII]]
|gruppo parlamentare = [[Rifondazione Comunista]]
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Ha coordinato una ricerca sulle origini calabro-albanesi della famiglia di Antonio Gramsci (Plataci), documentando la provenienza dal comune italo-albanese dell'Alta Calabria. Nell'ondata migratoria della metà del XV secolo la famiglia approdava sulle coste calabresi, partendo dal circondario di Gramsh, allora appartenente all'Epiro del nord. Da questa ricerca è scaturita la istituzione degli “Itinerari Gramsciani” a Plataci che annualmente danno vita ad un Convegno tematico a livello internazionale. Come giornalista ha scritto, tra gli altri, per L'Avanti!, Paese Sera, Mondo Nuovo, Il Manifesto, Il Giornale dei contadini, Realtà albanese , nonché per numerosi periodici italiani e stranieri, alcuni dei quali sono comparsi con due pseudonimi: “Ramon” e “Ivrás”. È stato direttore della Rivista sui problemi dell'Africa, “Due popoli”, con sede in Roma, che seguiva la tematica dei “paesi non allineati”. Per ragioni politiche e pratiche sospese le pubblicazioni. Ha fondato il periodico bilingue “Rilindja arbëreshe” che segue i problemi delle minoranze linguistiche con particolare riferimento a quella albanese.
==Attività politica==
Seguendo la tradizione familiare, si è iscritto ancora sedicenne, al PSI di cui è divenuto, poi, dirigente nazionale sino a far parte del Comitato Centrale, in rappresentanza del gruppo che si è opposto alla politica di Pietro Nenni. È considerato un componente eretico della storia del socialismo, avendo inseguito quella corrente del socialismo libertario, storico, rivoluzionario, con tendenza per il comunismo,
▲ma non appartenente alla storia dei partiti comunisti. È stato, in sostanza,
È stato dirigente di organizzazioni contadine e bracciantili a livello nazionale. Ha fatto parte del Consiglio Generale della CGIL. Ha partecipato attivamente al movimento di lotta per le occupazioni delle terre.
Nel 1964, con l'entrata al Governo di Pietro Nenni, è tra i fondatori del Partito Socialista di Unità Proletaria (PSIUP) di cui è stato membro
dell'Esecutivo Nazionale e responsabile del settore meridionale. Alla decisione della maggioranza autonomista di scioglimento del Partito, nel 1972, rifiutò la confluenza sia nel PSI che nel PCI e, con altri, organizzò la “resistenza” allo scioglimento con la costituzione “Nuovo PSIUP”. Da li a poco, fu tra i promotori del [[Partito di Unità Proletaria]] – DP, facendo parte del Gruppo Nazionale di Direzione Ristretto. Con Foa, Pintor, Rossanda, Magri, Ferraris, Miniati, Migone, Russo, Spena ed altri, ha dato origine al tentativo sfortunato di unificazione
PdUP-Manifesto.
Con l'avventurismo terroristico che colpiva nel Centro Nord e il duro attacco della mafia in Calabria contro le organizzazioni di sinistra, nel 1980 per segnalare la necessità di una forte unità contro il terrorismo e alla criminalità organizzata, si avvicina al PCI, intravedendo, però, già allora la rottura che sarebbe avvenuta successivamente.
Al Congresso di Rimini di questo Partito, nel 1991, è tra i promotori del Movimento per la [[Rifondazione Comunista]] di cui è diventato, successivamente,▼
membro della Direzione Nazionale e responsabile del Dipartimento per il Mezzogiorno. Nel 1998, per impedire l'avvento delle destre al governo,▼
agevola la costituzione del Gruppo dei Comunisti Italiani alla Camera dei Deputati, votando per il Governo Prodi, mantenendo, però, un'autonomia teorica e pratica che lo porta a prendere le distanze dalla scelta strategica del gruppo, opponendosi con molta forza, sia all'imminente guerre nei Balcani, sia alla riforma del titolo V della Costituzione che, annullava la specificità meridionale, decidendo di non ricandidarsi più al Parlamento. Grandi riflessi ha avuto l'ammissione della Commissione Esteri della Camera, da lui richiesta che ha avuto colloqui con i Dirigenti massimi del Kossovo, della Serbia e degli altri paesi balcanici interessati.
▲Al Congresso di Rimini di questo Partito, nel 1991, è tra i promotori del Movimento per la Rifondazione Comunista di cui è diventato, successivamente,
▲membro della Direzione Nazionale e responsabile del Dipartimento per il
Dal momento della rottura tra Cossutta e Bertinotti in Rifondazione, si adopera, dando vita al Movimento per l'Unità della Sinistra Alternativa, per la ricomposizione della sinistra critica ritrovando le ragioni comuni che avevano dato vita a Rifondazione Comunista. Ha partecipato alla costituzione della [[Sinistra Europea]], sino all'ultimo Congresso di Praga, dopo la elezione di Bertinotti alla Presidenza della Camera dei Deputati, di fatto, l'esperienza si chiuse. Continuò a mantenere aperto il dibattito sulla nuova Questione meridionale attraverso, l'istituto Mezzogiorno Mediterraneo e la istituzione degli “Itinerari gramsciani”.
===Incarichi istituzionali e attività parlamentare===
È stato eletto, giovanissimo, nel Consiglio Comunale di Plataci, paese arbëresh dell'Alta Calabria Jonica, ed è stato poi eletto Consigliere Comunale nella città di Cosenza dal 1970
del 5/6 aprile 1992 nella Circoscrizione Catanzaro – Cosenza – Reggio Calabria.
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