Castello di Verrès: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Botcrux (discussione | contributi)
m Bot: semplifico nomi delle note contenenti template Cita
Pil56-bot (discussione | contributi)
m smistamento lavoro sporco e fix vari
Riga 1:
{{Infobox struttura militare
|Nome = Castello di Verrès<br />''Château de Verrès''
|Posizione geografica = Italia settentrionale
Riga 50:
Francesco morì nel 1442 senza eredi maschi e lasciò i suoi beni alle figlie Margherita e [[Caterina di Challant|Caterina]]. Il castello di Verrès si trovò così al centro di una disputa ereditaria tra Caterina, che, brandendo il [[testamento]] del padre, lo rivendicava per sé, e alcuni cugini maschi tra cui [[Giacomo di Challant Aymavilles]], che contestavano l'eredità sulla base della [[legge salica]], che non permetteva la successione femminile<ref name="medioevovarasc"/>.
 
La fortezza di Verrès divenne così una delle roccaforti di Caterina e di suo marito [[Sarriod#Esponenti|Pietro Sarriod d'Introd]] durante la sua lotta con Giacomo. Secondo la tradizione, il [[Solennità della Santissima Trinità|giorno della SS. Trinità]] del 1449 Caterina e Pietro uscirono dal castello e scesero sulla piazza del [[Verrès|paese]], dove danzarono con i giovani del borgo. Questo episodio accrebbe notevolmente il sostegno degli abitanti verso Caterina ed è ogni anno ricordato nel [[carnevale]] storico di Verrès<ref>{{cita web|titolo=Il castello nel XV secolo su regione.vda.it|url=http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/castello_quattrocento_i.asp|accesso=22 agosto 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121120092245/http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/cenni_storici_i/castello_quattrocento_i.asp|dataarchivio=20 novembre 2012}}</ref>.
 
Nel 1456, morto il marito in un'imboscata, Caterina dovette arrendersi e i suoi beni, tra cui il feudo e il castello di Verrès, passarono al cugino Giacomo di Challant Aymavilles, che divenne così secondo [[conte di Challant]]<ref name="Issogne">{{cita web|nome=Sonia|cognome=Furlan|titolo=La storia del castello di Issogne|url=http://www.issogne.vda.it/castello/cenni%20storici.htm|accesso=18 aprile 2009|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120126035306/http://www.issogne.vda.it/castello/cenni%20storici.htm|dataarchivio=26 gennaio 2012}}</ref>.
 
=== La fortezza cinquecentesca ===
Riga 72:
Nel 1696 terminarono infine le dispute legali tra gli eredi di Isabella di Challant e Giovanni Federico Madruzzo e la famiglia Challant, e il castello tornò di proprietà di questi ultimi. Il castello rimase di proprietà della famiglia Challant fino all'estinzione della casata nel [[XIX secolo]], ma non fu più abitato ed andò in rovina<ref name="verresvarasc"/>. La robusta muratura esterna resistette bene ma il tetto in legno venne abbattuto per non pagare il canone erariale, lasciando i piani superiori esposti alle intemperie<ref name="recuperoottocento"/>.
 
Dopo una serie di passaggi di proprietà<ref>La famiglia Challant si estinse con la morte nel 1796 di Francesco Maurizio Gregorio e nel 1802 di suo figlio Giulio Giacinto. Gabriella Canalis di Cumiana, vedova di Francesco Maurizio Gregorio, si risposò con Amédée-Louis Passerin d'Entrèves, il quale alla morte della moglie divenne il nuovo proprietario, tra le altre cose, dei castelli di Verrès e di Issogne. I due manieri furono in seguito venduti a Alexandre Gaspard di Châtillon e da questi al barone Marius de Vautheleret. Nel 1872 Marius de Vautheleret, per fare fronte ai debiti, dovette vendere i due castelli: quello di Issogne fu acquistato dal pittore [[Vittorio Avondo]] e quello di Verrès dalla contessa Paolina Crotti di Castigliole, la quale lo cedette nel 1894 ad [[Alfredo d'Andrade]]. Vedi {{cita web|nome=Sonia|cognome=Furlan|titolo=La storia del castello di Issogne|url=http://www.issogne.vda.it/castello/cenni%20storici.htm|editore=''Issogne.VdA.it''|accesso=17 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120126035306/http://www.issogne.vda.it/castello/cenni%20storici.htm|dataarchivio=26 gennaio 2012}}; {{Cita|Anna Maria Ferrero|pp. 33-34}}.</ref> fu infine acquistato per conto dello [[Regno d'Italia (1861-1946)|Stato italiano]] nel 1894 da [[Alfredo d'Andrade]], allora sovrintendente ai monumenti del [[Piemonte]] e della [[Liguria]], che ne curò un primo [[restauro]]<ref>I restauri, iniziati da d'Andrade e in seguito proseguiti da Cesare Bertea fino al periodo tra le due guerre, riguardarono in particolare l'estirpamento delle piante che erano nate tra le murature, la ricostruzione della merlatura, delle teste dei camini, delle spalle di porte e finestre e una prima ricostruzione del tetto. {{Cita|Verrès et son château: sei secoli di storia, 1390-1990: atti della tavola rotonda|Maria Cristina Ronc, pp. 68-74}}.</ref>.
Nel secondo dopoguerra il castello, dichiarato [[Elenco dei monumenti nazionali italiani|monumento nazionale]], passò alla Regione Valle d'Aosta, che negli [[anni 1980|anni ottanta]] ricostruì la copertura in lastre di pietra. Un ulteriore restauro ha avuto luogo nel 1994<ref name="verrescomune"/>.
 
Nel 2004 il castello è stato chiuso per permettere lavori di adeguamento e potenziamento degli impianti. In seguito alla riapertura nel 2007<ref>{{cita web|autore=Ufficio stampa Regione autonoma Valle d'Aosta|url=http://notes1.regione.vda.it/DBWeb/Comunicati.nsf/CambialingNews_i/DC83B18807CAE297C12572AE003617E8?OpenDocument&enav=no|titolo=Riapertura ufficiale del castello di Verrès|accesso=22 agosto 2009|data=30 marzo 2007|urlmorto=sì|urlarchivio=https://archive.is/20120719213322/http://notes1.regione.vda.it/DBWeb/Comunicati.nsf/CambialingNews_i/DC83B18807CAE297C12572AE003617E8?OpenDocument&enav=no#|dataarchivio=19 luglio 2012}}</ref> è visitabile tramite visite guidate.
 
== Descrizione ==
Riga 137:
Il castello di Verrès è uno dei monumenti più visitati della Valle d'Aosta e nel triennio 2007-2009 ha contato circa {{formatnum:20000}} ingressi ogni anno<ref name="visitatori">{{cita web|titolo=Visitatori per tipologia di biglietto d'ingresso presso alcuni castelli della Regione Autonoma Valle d'Aosta - Anni 2007-2009 |url=http://www.regione.vda.it/statistica/annuario2010/7/1.PDF|accesso=17 marzo 2011}}</ref>.
 
Nel 1884 il maniero venne utilizzato da [[Alfredo d'Andrade]] come uno dei modelli per la [[Borgo e Rocca medievali|Rocca del Borgo Medievale di Torino]], realizzata in occasione dell'Esposizione Generale Italiana Artistica e Industriale di quell'anno<ref name="borgotorino">{{cita web|titolo=I modelli del Borgo Medievale di Torino - il castello di Verrès|url=http://www.comune.torino.it/musei/civici/bm/italiano/modelli/verres.htm|accesso=22 marzo 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20050411170320/http://www.comune.torino.it/musei/civici/bm/italiano/modelli/verres.htm|dataarchivio=11 aprile 2005}}</ref>.
 
A partire dal 1949, ogni anno, a [[Verrès]], in occasione del carnevale, viene rievocato l'episodio durante il quale, il 31 maggio del 1449, [[Caterina di Challant]] e suo marito Pietro d'Introd scesero sulla piazza del paese e iniziarono a ballare con gli abitanti del borgo. Durante i quattro giorni del carnevale il castello ospita cene e balli in maschera e la rappresentazione dell'opera "Una partita a scacchi" di [[Giuseppe Giacosa]]<ref name="carnevale">{{cita web|titolo=Il carnevale storico di Verrès|url=http://www.carnevaleverres.it/carnevale.asp|accesso=31 agosto 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090211132825/http://www.carnevaleverres.it/carnevale.asp|dataarchivio=11 febbraio 2009|urlmorto=sì}}</ref>.
== Note ==
Riga 169:
== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.regione.vda.it/cultura/patrimonio/castelli/castello_verres/default_i.asp|Il castello di Verrès sul sito della Regione Autonoma Valle d'Aosta}}
* {{cita web | 1url = http://www.carnevaleverres.it/carnevale.asp | 2titolo = Sito del carnevale storico | accesso = 31 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090211132825/http://www.carnevaleverres.it/carnevale.asp | dataarchivio = 11 febbraio 2009 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.varasc.it/verrès.htm|Pagina dedicata a Verrès ed al suo castello da Varasc.it}}