Striscia a fumetti: differenze tra le versioni

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La terminologia '''striscia a fumetti''' deriva dal formato con cui i fumetti vennero realizzati per essere pubblicati sui [[quotidiano|quotidiani]] dove inizialmente venivano inseriti, come contorno alle notizie, sequenze di quattro o cinque [[vignetta|vignette]] poste orizzontalmente, una a fianco dell'altra. I [[fumetti]], nati alla fine del [[XVIII secolo]] come singola vignetta con del testo riportato nella stessa, dagli inizi del successivo incominciarono quindi a essere pubblicati sui quotidiani dal lunedì al sabato sotto forma di strisce orizzontali, mentre la domenica, in una sezione dedicata, vennero proposte sequenze più lunghe grandi quanto una intera pagina del quotidiano, le [[tavole domenicali]]. Per quanto molte serie a fumetti abbiano una trama di ampio respiro, la striscia a fumetti è in genere leggibile anche singolarmente, essendo pensata anche per lettori occasionali.<ref name=":5" />
 
Le prime strisce in bianco e nero pubblicate su un quotidiano risalgono al 1907, realizzate da [[Bud Fisher]], autore della [[serie a fumetti]] [[Mutt and Jeff]], ma i [[fumetti]] esistevano già da una decina di anni con le cosiddette [[tavole domenicali|sunday pages]] o pagine domenicali, vere e proprie [[Tavola (fumetto)|tavole]], quasi sempre a colori, contenute nei supplementi domenicali dei quotidiani, ben più ampie e sviluppate delle strisce pubblicate nel corso della settimana e indirizzate inizialmente a un pubblico infantile, come ad esempio [[Yellow Kid]] di [[Richard Felton Outcault]] (1895), [[Bibì e Bibò|The Katzenjammer Kids]] di [[Rudolph Dirks]] (1897) - noti in Italia grazie al ''[[Corriere dei Piccoli]]'' col titolo di [[Bibì e Bibò]] - o [[Little Nemo in Slumberland]] (1905) di [[Winsor McCay]]<ref name=":5" />. Successivamente il target non fu più soltanto infantile: erano gli stessi adulti che compravano i quotidiani a seguire serie a fumetti di avventura come [[Flash Gordon]] (1934) di [[Alex Raymond]] o [[Tarzan]], disegnato da [[Hal Foster (fumettista)|Hal Foster]] negli [[anni 1930|anni trenta]] e da [[Burne Hogarth]] negli [[anni 1940|anni quaranta]].<ref name=":5" /> La [[King Features Syndicate]], uno dei principali distributori di serie di fumetti a strisce sui quotidiani dell'epoca, propone ancora un secolo dopo, nel XXI secolo, le strisce quotidiane di numerosi personaggi come [[Popeye]], [[Phantom (fumetto)|Phantom]], [[Peanuts]] e [[Tarzan]].<ref name=":3">{{Cita news|lingua=it-IT|url=http://www.fumettologica.it/2014/04/13-strisce-classiche-che-pensavate-concluse-dick-tracy-andy-capp/|titolo=1312 strisce classiche che pensavate concluse (e invece vengono ancora pubblicate) - Fumettologica|pubblicazione=Fumettologica|data=2014-04-18|accesso=2017-11-10}}</ref>
 
In Italia la produzione di fumetti a strisce si ebbe dagli anni quaranta con serie come [[Piccolo Sceriffo|il Piccolo sceriffo]]<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.guidafumettoitaliano.com/guida/testate/testata/5328|titolo=Il Piccolo Sceriffo|autore=|sito=www.guidafumettoitaliano.com|accesso=31 gennaio 2017}}</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.guidafumettoitaliano.com/guida/testate/testata/5327|titolo=IL PICCOLO SCERIFFO|autore=|sito=www.guidafumettoitaliano.com|accesso=31 gennaio 2017}}</ref> o [[Tex Willer]]<ref name=":02">{{Cita web|url=http://www.lfb.it/fff/fumetto/pers/t/tex.htm|titolo=FFF - Fumetto, TEX|sito=www.lfb.it|accesso=14 luglio 2017}}</ref> e molti altri pubblicati fino alla fine degli anni sessanta, non su quotidiani come in America, ma su albi a strisce dedicati di formato tale da avere in ogni pagina una sola striscia;<ref>{{Cita web|url=http://www.guidafumettoitaliano.com/edicola-e-dintorni/i-primi-albi-a-striscia-italiani|titolo=I primi albi a striscia italiani|sito=www.guidafumettoitaliano.com|accesso=2017-11-10}}</ref> il formato venne poi abbandonato e sostituito da albi di varia grandezza come il tascabile, impiegato per i [[fumetti neri]], o il [[Bonellide|Bonelli]], nato dalla sovrapposizione di tre albi a strisce e impiegati per storie di lungo respiro nel quale la trama non è più suddivisa in scene di poche vignette; successivamente il fumetto a strisce auto-conclusive - come quelle americane degli esordi - venne riproposto in Italia durante gli anni settanta con le fortunate serie di [[Sturmtruppen]] di [[Bonvi]] o di [[Lupo Alberto]] di [[Silver (fumettista)|Silver]], pubblicati su quotidiani, riviste di fumetti o su albi dedicati.<ref>{{Cita web|url=http://www.lfb.it/fff/fumetto/aut/b/bonvi.htm|titolo=FFF - BONVI|sito=www.lfb.it|accesso=21 giugno 2017}}</ref><ref name=":22">{{Cita web|url=http://www.lfb.it/fff/fumetto/test/l/lupoalberto.htm|titolo=Testate di Lupo Alberto|sito=www.lfb.it|accesso=12 dicembre 2016}}</ref><ref name=":1">{{Cita web|url=http://www.guidafumettoitaliano.com/guida/testate/testata/4232|titolo=Lupo Alberto|autore=|sito=www.guidafumettoitaliano.com|accesso=12 dicembre 2016}}</ref>
 
Dagli inizi del XXI secolo, con lo sviluppo della rete internet, alcune serie hanno cominciato a venire pubblicate [[Web comics|online]].<ref name=":3" />
 
== Caratteristiche ==