Antonio Pigafetta: differenze tra le versioni

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In conseguenza della scomparsa di Magellano, Pigafetta assunse ruoli di maggiore responsabilità nella flotta, in particolare gestendo le relazioni con le popolazioni indigene; la spedizione era allo stremo ed erano rimasti troppo pochi uomini per poter governare tre navi, quindi dovettero abbandonarne una (la ''Concepción'' che venne fatta affondare), prima di ripartire. Rimasti con due navi, la ''Victoria'' e la ''Trinidad'', raggiunsero il Borneo e rimasero più di un mese nel Brunei. L'ammiraglia ''Trinidad'' però imbarcava acqua ed era troppo danneggiata per proseguire la navigazione perciò rimase bloccata per il tempo necessario alla riparazione, insieme con metà dell'equipaggio. Una volta sistemata l'imbarcazione, questi scelsero di tornare indietro e riattraversare il Pacifico, seguendo, in senso contrario, la rotta fatta fino a quel punto. L'ultima nave rimasta, la ''Victoria'' al comando di [[Juan Sebastián Elcano]], attraversò l'Oceano Indiano e, dopo aver doppiato il [[Capo di Buona Speranza]], giunse prima nelle Isole di Capo Verde (che erano un possedimento portoghese) e infine a San Lucar presso [[Siviglia]] il 6 settembre [[1522]] (quasi un anno e mezzo dopo la morte di Magellano e ben due anni, undici mesi e diciassette giorni dopo l'inizio dell'intera spedizione). Dei sessanta superstiti presenti sulla ''Victoria'' (che ormai imbarcava acqua ed aveva le velature danneggiate) quando era salpata dal Brunei, solo diciotto giunsero vivi a Siviglia, malmessi, denutriti e alcuni ammalati; tra loro Pigafetta, insieme ad un altro italiano, Martino de Judicibus. [[Leon Pancaldo]], un savonese rimasto sulla ''Trinidad'' durante i lavori di riparazione, rientrò invece solo nel [[1525]].
 
[[File:Plaza_Independencia,_Cebu_City_-_Antonio_Pigafetta_Monument_2.jpg|thumb|left|Statua di Antonio Pigafetta a Cebu, nelle Filippine]]
 
L'8 settembre 1522, a [[Siviglia]], venne ricevuto a corte da [[Carlo V d'Asburgo|Carlo V]] e donò al re il [[Diario|diario di bordo]] scritto durante il viaggio intorno al mondo; il diario, però, sparì nel nulla: la corte spagnola, infatti, era molto determinata a cancellare i meriti di Magellano, che era portoghese, nella prima navigazione intorno al mondo. Di conseguenza anche Antonio Pigafetta, testimone scomodo di quanto avvenuto durante la spedizione, fu frettolosamente congedato dall'Imperatore: ricevette la paga pattuita, ma nessuna gratifica aggiuntiva<ref name="PIGAFETTA" />.
 
[[File:NaoVictoria.JPG|thumb|Copia della nave ''[[Victoria (nave)|Victoria]]'' nel [[Museo Nao Victoria]] a [[Punta Arenas]], [[Cile]].]]
 
La fama di Pigafetta aumentò velocemente: lasciata la Spagna, si spostò in [[Portogallo]] dove venne ricevuto dal re a cui raccontò le tante ''«cose vedute»'' durante la navigazione; andò quindi in [[Francia]] dove ottenne udienza dalla reggente [[Luisa di Savoia]] e raggiunse infine l'Italia nel gennaio o febbraio del [[1523]]<ref name="accademiaolimpica.it" />; fu ospitato in diverse corti italiane (Ferrara, Mantova, Venezia) e fu ricevuto anche da papa [[Papa Clemente VII|Clemente VII]]<ref name="PIGAFETTA" />.
 
Il 5 agosto [[1524]] il [[Senato]] della [[Repubblica di Venezia]] gli accordò il privilegio di stampa del suo ''Diario''.
 
[[File:NaoVictoria.JPG|thumb|Copia della nave ''[[Victoria (nave)|Victoria]]'' nel [[Museo Nao Victoria]] a [[Punta Arenas]], [[Cile]].]]
Tra il [[1524]] e il 1525, Pigafetta scrisse (in una lingua mista [[Lingua italiana|italo]]-[[Lingua veneta|veneta]] con diverse parole [[Lingua spagnola|spagnole]]) la ''[[Relazione del primo viaggio intorno al mondo]]'' con il ''Trattato di Navigazione'', le sue memorie sul viaggio, redatte a partire dai suoi minuziosi diari che aveva tenuto nei tre anni di viaggio: vi si trovano descrizioni dei popoli, dei paesi, dei prodotti e anche delle lingue che vi si parlavano, di cui il navigatore cercava di tracciare alcuni brevi glossari.