Magiari: differenze tra le versioni

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Dapprima si procurarono il sostentamento con la caccia e la pesca, ma poi presero a fare continue incursioni e scorrerie.
In queste incursioni hanno sterminato migliaia di persone con le frecce, scoccate dagli archi con tanta abilità che è difficilissimo schivarle. Non vivono come uomini, ma come bestie. A quel che si dice, mangiano carni crude, bevono sangue, fanno a pezzi e poi mangiano il cuore dei prigionieri, non conoscono pietà.|[[Reginone di Prüm]], adattato}}
Dopo che le popolazioni ungare si spostarono in tre zone successive, prima da [[Jugra (regione storica)|Jugra]] (la mitica terra d'origine degli Ungari, a ridosso degli Urali centrali) alla [[Magna Hungaria]], da qui alla [[Levédia]] e poi ad [[Etelköz]] (dove furono condotte da [[Álmos]]), il condottiero dei Magiari [[Árpád d'Ungheria|Árpád]] (figlio di [[Álmos]]), secondo la tradizione, guidò gli Ungari da [[Etelköz]] al bacino dei [[Carpazi]] e più precisamente nella pianura del Danubio medio e nella [[Pannonia]], nell'[[896]]. Gli Ungari erano una popolazione etnicamente affine ad altre originarie delle [[steppa|steppe]] dell'Asia centrale quali [[Unni]], [[Bulgari del Volga|Bulgari]] e [[Avari]]. Occuparono la [[Pannonia]], lasciata libera dopo la distruzione degli [[Avari]] sotto il regno di [[Carlo Magno]] all'inizio del [[IX secolo]].
Alla fine del [[IX secolo]] e nel [[X secolo]] razziarono in molte zone l'[[Impero carolingio]] (vedasi la [[Cronologia delle incursioni ungare]]): dapprima i margini, come in [[Moravia (Repubblica Ceca)|Moravia]] nell'[[894]] ed in Italia settentrionale e centrale ([[899]]), dove sconfissero l'esercito del [[Regno d'Italia (Sacro Romano Impero)|regno d'Italia]] nella [[battaglia della Brenta]], arrivando fino ad assediare la capitale del regno: [[Assedio di Pavia (924)|Pavia]], poi nella [[Lorena (regione francese)|Lorena]] e in [[Borgogna]]. Queste razzie, sebbene non fossero di grossa portata in termini di movimento di popolazioni se non in determinate zone dell'impero, erano caratterizzate da forza (abilità della cavalleria magiara) e sete di depredare i molti tesori dell'Impero mal difesi.
La forte depredazione avvenuta nel Nord Est dell'Italia ha portato a nominare una parte della pianura veneto-friulana Vastata Hungarorum. Molti ricchi monasteri in Europa, come anche interi villaggi, vennero saccheggiati e/o scomparirono, arrivando così a far vacillare l'impero, anche perché più o meno contemporaneamente ci furono le invasioni dei [[Normanni]] e le continue incursioni dei [[Saraceni]].
 
Nel [[907]], il regno slavo della [[Grande Moravia]], potentato dell'Europa centro-orientale ai confini dell'[[impero carolingio]], fu sconfitto e subì il definitivo collasso a causa delle nuove popolazioni, che andarono ad occupare definitivamente il bacino carpatico, ma l'espansione magiara ad occidente fu bloccata definitivamente dalla [[battaglia di Lechfeld]] (10 agosto [[955]]). Nel [[1001]], grazie al [[papa Silvestro II]] e all'incoronazione a Re di Ungheria di [[Stefano I d'Ungheria]] (che divenne poi Santo Stefano, patrono d'Ungheria), nato come Vajk, figlio di Geza, principe e guida dei magiari, i magiari si convertirono al [[Cristianesimo]] ed il nuovo Regno d'Ungheria divenne parte integrante dell'Europa.
 
Sin dalle proprie origini nell'[[XI secolo]], il multietnico [[Regno d'Ungheria (1000-1538)|Regno d'Ungheria]] occupò la [[Pannonia]] e l'intera zona dei [[Carpazi]]. {{Senza fonte|Nel [[XVIII secolo]] le minoranze etniche, quindi non magiare, nel Regno d'Ungheria arrivarono a costituire, nel complesso, fino al 62% dell'intera popolazione.}} Dopo la [[prima guerra mondiale]] il regno fu diviso dal [[Trattato del Trianon]] ed all'Ungheria restò meno di un terzo del proprio territorio.