Engelbert Dollfuß: differenze tra le versioni

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Ispiratore della politica antisocialista del cancelliere Dollfuss fu Mussolini: infatti il [[Duce]] manovrò il cancelliere per contrastare la pressione del partito socialista e quella del nazionalsocialismo, favorevole all'[[Anschluss]]. Il controllo avvenne attraverso le ''Heimwehren'', formazioni squadristiche legate alla [[polizia (Italia)|polizia italiana]] e capeggiate dal principe [[Ernst Rüdiger Starhemberg]]. A questo nobile, che sarà nominato vice-cancelliere, Mussolini non lesinò aiuti né in denaro né in armi.
 
I contatti fra i due governanti erano frequentissimi. Nell'aprile del [[1933]] Mussolini si recò a [[Vienna]] ed indusse loil statistacancelliere a formare il [[Fronte Patriottico (Austria)|Fronte Patriottico]], una falange fascista al di sopra dei partiti. Anche nella seconda metà dell'anno i contatti fra Dollfuss e Mussolini furono sempre più frequenti. Alla fine di giugno del 1933 Dollfuss, in seguito all'acutizzarsi della tensione tra ''Heimwehren'' e nazisti, si recò a [[Roma]] per conferire con Mussolini. Successivamente una lettera del [[Duce]] lo rassicurava che qualunque cosa potesse accadere, l'aiuto italiano non sarebbe venuto a mancare.
 
Ben presto Dollfuss tornò ancora in Italia, il 19 agosto del 1933 arrivò a [[Riccione]] ed ebbe un primo colloquio con il Duce nell'appartamento del [[Grand Hotel Riccione|Grand Hotel]] dove soggiornava. Mussolini diede al cancelliere austriaco precise direttive: introdurre nel governo elementi delle ''Heimwehren'', dare carattere dittatoriale al governo, creare un commissario straordinario per Vienna e fare [[propaganda]] su larga scala: il tutto doveva essere preceduto da un acceso discorso.