Concezio Chiaretti: differenze tra le versioni

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{{Infobox militare
|Nome = Chiaretti Concezio, don
|Immagine = Don Concezio Chiaretti.jpg
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== Biografia ==
 
Nasce negli [[Stati Uniti]] nel 1917<ref>Ministero della Difesa, ONORCADUTI, [https://www.difesa.it/Il_Ministro/ONORCADUTI/Pagine/Amministrativo.aspx Banca dati dei Caduti e Dispersi della 2ª Guerra Mondiale]</ref> da famiglia originaria di [[Leonessa]]. Rientrato in [[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] fu ordinato [[presbitero]] e, allo scoppio della [[Seconda guerra mondiale]], è cappellano del 39º [[Battaglione]] "[[Monte Berico]]" del 167º Reggimento Alpini<ref>[http://www.truppealpine.it/Reparti%20alpini%20-%20Wikipedia.pdf Truppe Alpine], </ref> distaccato in [[Battaglia delle Alpi Occidentali|Francia]] e alle dipendenze della [[Divisione fanteria "Legnano"|Divisione di Fanteria “Legnano”]], parte della [[IV Corpo d'Armata (Regio Esercito)|IV Armata]].
 
L'[[Armistizio dell'8 settembre 1943]] lo coglie a Leonessa, paese natìo della famiglia, nel quale è parroco.
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Sebbene il suo nome sia inciso sulla lapide dei caduti della [[Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci" (Italia centrale)|Brigata "Gramsci"]] di [[Terni]] e del [[Gruppi di Combattimento|Gruppo combattimento "Cremona"]], un familiare del sacerdote leonessano ha recentemente sollevato dubbi sull'effettiva adesione del parroco alla formazione partigiana comunista. Dubbi che Giuseppe Chiaretti ha espresso in un articolo pubblicato dal quotidiano ''[[Avvenire]]'' il 9 dicembre 2014:
 
"[...] ''Eppure don Concezio non aveva aiutato solo i [[Partigiano|partigiani]] (aveva fondato il [[CLN]] locale), ma anche i [[Partito Fascista Repubblicano|fascisti]]. Una dichiarazione del 26 febbraio 1944, firmata da tre militi leonessani della [[Guardia Nazionale Repubblicana]] che indico solo con le iniziali (A.R., S.G., Z.V.), dal loro comandante (R.P.), da un elettricista testimone (A.L) e controfirmata da don Concezio Chiaretti, testimonia che i tre fascisti nei pressi di Villa Pulcini furono salvati dalla fucilazione da parte di un grosso manipolo (una quindicina) di partigiani che li avevano già svestiti, proprio per la mediazione di don Concezio, che quel giorno si trovava lì a cercare qualcosa da mangiare per suo fratello malato. Dopo l’8 settembre, infatti, il sacerdote si era dedicato alle opere d’assistenza: si ricordano suoi interessamenti per aiutare una famiglia ebrea che viveva a Leonessa e le visite nel carcere comunale ai giovani militari fuggiti in montagna per non essere trasferiti ai lavori forzati in Germania'' [...]"<ref>''[https://www.avvenire.it/agora/pagine/leonessa-la-strage-venerdi-santo Leonessa, la strage del venerdì santo]'' di Giuseppe Chiaretti, ''Avvenire'' 9 dicembre 2014</ref>.
 
[[Antifascista]], dunque, ma non al punto tale da abbracciare la causa della [[Brigata Garibaldi "Antonio Gramsci" (Italia centrale)|Brigata]] né da esserne ricordato quale [[caduto]]<ref>''idem''</ref>.
 
== Note ==
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{{portale|biografie|seconda guerra mondiale}}
 
[[Categoria:Nati negli Stati Uniti d'America]]
[[Categoria:Persone giustiziate per fucilazione]]