Tranvia Firenze-Poggio a Caiano/Prato: differenze tra le versioni

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In pochissimo tempo la stessa popolazione che aveva accolto il tram con bandiere e fanfare vedendo in esso il segno del progresso si ritrovava ora in piazza a scacciarlo. Tra le cause di questo cambio di opinione ci fu il lavoro di vera e propria lobbie che effettuarono i carrettieri e i barrocciai che dal nuovo mezzo erano stati economicamente danneggiati. Tra l'altro pochi anni dopo furono proprio gli ex-barrocciai, riciclatisi in autisti e in esercenti di linee automobilistiche a far una concorrenza spietata al tram<ref name="uleri63">{{Cita|Tranvie a vapore della Toscana|pag.63}}.</ref>.
 
Un altro avversario fu l'ufficio tecnico delle [[Società per le strade ferrate romane|Strade Ferrate Romane]] che fece una dura opposizione alle richieste della società esercente di consentire unaun aumento della velocità massima da 15&nbsp;km/h a 18&nbsp;km/h nel rettilineo di Poggio a Caiano; questa impasse fu superata solo grazie all'intervento del Ministero dei Lavori Pubblici<ref name=uleri62/>.
 
Ad avvelenare il clima contribuirono anche alcuni incidenti occorsi lungo la linea. Gli incidenti più gravi successero l'8 giugno [[1904]] in località Ponte del Pela sulla linea di Prato e il 5 maggio [[1907]] quando in entrambi i casi dei carrettieri rimasero uccisi dopo essere stati travolti dalla locomotiva. Quasi sempre a causare gli incidenti era il comportamento dovuto all'imprudenza dei carrettieri e dei barrocciai che avevano l'abitudine di dormire durante i viaggi lasciando ai cavalli il compito di condurli al termine del viaggio ma spesso i cavalli, ma anche gli asini, alla vista del treno si impaurivano e sbandavano finendo sotto le ruote del convoglio<ref name=uleri63/>.