Enrico VII di Lussemburgo: differenze tra le versioni
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Allo stesso tempo ogni resistenza dei comuni del nord Italia veniva soppressa senza pietà. La prima città a subire l'ira di Enrico fu [[Cremona]], dove la famiglia [[Della Torre|Torriani]] e i loro sostenitori si erano rifugiati: cadde il 26 aprile [[1311]] e le mura della città furono rase al suolo.
[[File:Rimskajizda.gif|sinistra|miniatura|L'imperatore Enrico raffigurato in una miniatura mentre entra in Brescia, dopo averne ottenuto la resa e fatto demolire sia le torri che le mura]]
Enrico poi impiegò quattro mesi di tempo nell'estate 1311 nell'[[Assedio di Brescia (1311)|assedio di Brescia]], che gli fece ritardare il suo viaggio a [[Roma]]. L'opinione pubblica cominciò a rivoltarsi contro Enrico; la stessa Firenze si alleò con le comunità guelfe di [[Lucca]], [[Siena]] e [[Bologna]] e si impegnò in una guerra di propaganda contro il re. Questo comportò anche che papa Clemente V, sotto la pressione crescente da re Filippo di Francia, cominciò a prendere le distanze da Enrico e ad abbracciare la causa dei guelfi italiani che si erano rivolti al papato per ottenere sostegno.
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