Repubblica napoletana (1647): differenze tra le versioni

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La nuova rivolta esplose in seguito al cannoneggiamento della città da parte della flotta spagnola comandata da [[Don Giovanni d'Austria (1629-1679)|Don Giovanni d'Austria]], venuto a sedare gli ultimi focolai di insorgenza. Ciò provocò una nuova sollevazione generale che non fu più, come al tempo di Masaniello, una generica rivolta dei [[lazzari]] contro i "potenti", ma assunse, sotto la guida dell'armaiolo [[Gennaro Annese]], un chiaro carattere antispagnolo.
 
Subito dopo la cacciata delle truppe spagnole e la dichiarazione della repubblica, i napoletani cercarono di mettersi sotto la protezione della [[Regno di Francia|Francia]] e contattarono appunto [[Enrico II di Guisa|Enrico II di Lorena, duca di Guisa]] per affidargli la guida di Napoli. Il Duca di Guisa, che si trovava a [[Roma]], allettato dalla promessa di una corona e dalla prospettiva di far ritornare il [[Regno di Napoli]], dopo due secoli, nell'orbita francese, accettò e il 15 novembre sbarcò a Napoli per prendere la guida della repubblica.
 
In realtà la situazione della repubblica era praticamente disperata e senza vie d'uscita: gli spagnoli occupavano ancora tutti i castelli attorno alla città mentre i nobili fuoriusciti, da [[Aversa]], controllavano la provincia e quindi gli approvvigionamenti della città.