Pietra Nera: differenze tra le versioni

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In una sanguinosa incursione avvenuta nel [[929]] d.C., la Pietra Nera fu divelta dalla malta in cui era alloggiata e per 22 anni (caratterizzati da un fortissimo indebolimento dell'autorità [[Califfo|califfale]] [[Abbasidi|abbaside]]) essa rimase in mano ai [[Carmati]] del [[Bahrein]] e del tutto inutili furono i tentativi di recuperarla. La Pietra Nera fu restituita non già ai [[Fatimidi]] (cui i Carmati erano ideologicamente assai vicini) bensì, in cambio d'un fortissimo riscatto, agli [[Sciismo|sciiti]] [[duodecimani]] [[Buwayhidi]], la cui "tutela" era stata forzatamente accettata dal califfo [[Sunnismo|sunnita]] di [[Baghdad]].
 
[[File:Black Stone front and side.PNG|miniatura|Ritratta a metà dell'Ottocento. Vista frontale e lateralein sezione.]]
 
Nell'XI secolo, un uomo presumibilmente inviato dal califfo dei [[Fatimidi]] [[al-Hakim bi-Amr Allah]] tentò di distruggere la Pietra Nera ma fu ucciso sul posto, riuscendo a causare solo danni lievi. Nel 1674, secondo quanto riportato da [[Johann Ludwig Burckhardt]], qualcuno cosparse di escrementi la Pietra Nera così che "chiunque la baciasse si ritraesse con la barba insudiciata". [[Duodecimani]] provenienti dall'Iran sciita furono sospettati dell'atto sacrilego e divennero il bersaglio delle maledizioni degli altri musulmani per secoli, sebbene l'esploratore Sir Richard Francis Burton espresse dei dubbi circa il fatto che essi fossero i veri colpevoli; egli riteneva più probabile che l'atto fosse stato compiuto da "qualche ebreo o greco, che rischiò la propria vita per gratificare un bigottismo furioso".<ref>Burton, Sir Richard Francis (1856). ''Personal Narrative of a Pilgrimage to El-Medinah and Meccah.'' Longman, Brown, Green, Longmans, and Roberts. pag. 394</ref>