Ducato di Milano: differenze tra le versioni

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[[File:DSC02893 - Milano - L'ex palazzo del capitano di Giustizia - Foto di Giovanni Dall'Orto - 29-1-2007.jpg|miniatura|Il [[palazzo del Capitano di Giustizia]]]]
Era un funzionario con lo scopo di garantire l'ordine cittadino ed effettuare compiti di polizia. Fu creato all'inizio del XV secolo per limitare i poteri del podestà e le competenze tra le due cariche talvolta si sovrapponevano, portando inevitabilmente a contrasti. Nel 1445 sotto [[Filippo Maria Visconti]] e successivamente nel 1450 sotto [[Francesco Sforza]], si chiarì definitivamente che il capitano di giustizia non si sarebbe dovuto occupare di giustizia civile o penale se non quelle riguardanti la persona del duca o gli affari di stato. A differenza del podestà non era vincolato dagli statuti cittadini. Poteva arrestare qualsiasi cittadino del comune che avesse commesso un reato passibile di detenzione e farlo rimanere in cella in attesa di giudizio coordinandosi con il Consiglio di Giustizia. Veniva nominato direttamente dal Duca, che lo sceglieva tra uno dei migliori giureconsulti delle città alleate del Ducato. La durata della carica era a discrezione del duca, a meno che il Capitano scegliesse volontariamente di dimettersi o fosse rimosso dal Consiglio Segreto. La sua sede era presso il [[Palazzo del Capitano di Giustizia]].<ref>Leverotti, ''Gli officiali negli stati italiani del Quattrocento'', 1997, p. 27</ref>
 
=== Ufficio degli Uditori ===
L'ufficio degli uditori si occupava della concessione di cittadinanze, salvacondotti e grazie. La concessione di quest'ultima era subordinata all'approvazione del Consiglio di Giustizia qualora si trattasse di un privato o di una causa privata, del Consiglio segreto qualora fosse materia di interesse statale o di natura fiscale. Il duca talvolta se ne serviva per concludere rapidamente una causa sottraendola alle magistrature ordinarie. Sotto [[Ludovico il Moro]] divenne un'entità autonoma a cui vennero affidate le cause di natura finanziaria (confische, condanne fiscali). Gli uditori venivano scelti dal duca tra i giureconsulti del Consiglio Segreto e dalla Duchessa tra venti esperti di diritto provenienti da tutte le città del Ducato e che in precedenza avevano ricoperto la carica di avvocato fiscale, podestà, giureconsulto, vicario o procuratore. La carica aveva durata temporanea a discrezione del duca.
 
=== Cancelleria ===