Arsiero: differenze tra le versioni

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Durante l'Alto Medioevo qui vi fu un importante castello, il ''castrum Arserii'' - costruito probabilmente nel X secolo come castello vescovile per difendere la zona dalle scorrerie degli Ungari - di cui nel corso dei secoli ebbero l'investitura i Velo, i Cendinara, i da Lezzo, i della Scala. Esso venne distrutto probabilmente verso la metà del XIV secolo, durante le furiose lotte tra i Padovani e gli Scaligeri sul territorio vicentino. Attorno ad esso esistevano altre fortificazioni minori con compito di vedetta: il ''castrum Tovi'' sul monte Tovo, il castello della rocca di Piajo, nei pressi del colle di San Rocco, e quello del monte Campo Azzaron, dove ancora nell'Ottocento, ai tempi del [[Gaetano Maccà|Maccà]], esistevano le ''vestigia di un antico castello''.
 
Alla fine del Duecento l'abitato di Arsiero diede i natali al primo membro conosciuto della [[Thiene (famiglia)|famiglia Thiene]], un certo Vincenzo del fu Tealdino, che svolgeva, per sua stessa ammissione al momento del testamento, l'attività di usuraio a Thiene e nella campagna circostante<ref>Lo documentano alcuni atti conservati nell'Archivio di Stato di Verona, citati da [[Gian Maria Varanini]], ''Vicenza nel Trecento: Istituzioni, classe dirigente, economia'', in ''Storia di Vicenza'', II, Vicenza, 1988, pp. 193–195</ref>.
 
Nel luglio e nel settembre del 1202 nella chiesa campestre di Sant'Agata di [[Cogollo del Cengio|Cogollo]], i rappresentanti e i nobili del territorio fissarono i confini e la "regula" dei comuni di Arsiero, Velo, Cogollo, Caltrano, Chiuppano, Camisino e Castelletto di Rotzo. Nel 1262 una sentenza di Andrea Mocenigo stabilì sul Toraro, Campomolon e Campedello - montagne che Arsiero teneva in affitto da Vicenza - i confini con i [[Castel Beseno|signori di Beseno]]<ref name = Brazzale11 >Antonio Brazzale, ''Tra Astico e Posina …'', op. cit., pp. 11-14</ref>.