Monte Musinè: differenze tra le versioni

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Da un punto di vista geologico il Musinè è noto come uno dei migliori esempi di affioramento in superficie del [[mantello terrestre]]. Si tratta di una scaglia di mantello [[Crosta continentale|continentale]] che venne sollevata e portata alla luce da movimenti [[tettonica|tettonici]] di [[rifting]]. Le rocce di cui è costituito sono principalmente di tipo [[Roccia_magmatica#In base alla composizione chimica|ultrabasico]] (con presenza di [[peridotite|peridotiti]], [[olivina]], [[Spinello (mineralogia)|spinello]]) e si presentano in uno stato molto vicino a quello originario, non essendo state trasformate del [[metamorfismo]] che ha invece interessato varie altre zone della [[Alpi|catena alpina]].<ref> {{cita web | url = https://geoparc-alpescottiennes.eu/fr/monte-musine | titolo = Monte Musinè | editore = Géoparc des Alpes Cottiennes / Geoparco delle Alpi Cozie | accesso = 30 luglio 2021 }}</ref> Perifericamente rispetto alla cima in alcune aree le rocce originarie si sono trasformate in [[serpentinite|serpentiniti]]. Alle falde del Musinè sono presenti [[morena|depositi morenici]] caratterizzati da tessitura molto variabile e che comprendono frammenti rocciosi anche di grandi dimensioni (''[[masso erratico|massi erratici]]'').<ref>{{cita libro | pp = 18-23 | titolo = Studio geologico per adeguamento al P.A.I. | editore = Comune di Caselette / Provincia di Torino | nome = Aldo | cognome = Perotto | capitolo = Aree con presenza di una copertura incoerente | anno = 2014 }}</ref> Questi depositi fanno parte della morena laterale [[sinistra idrografica|sinistra]] dell'[[Anfiteatro morenico di Rivoli-Avigliana]].
 
== Cenni storiciStoria ==
Indagini archeologiche hanno segnalato il Musinè come area di presenze pre e protostoriche: in territorio di Caselette tracce di una capanna di fine [[Età del Bronzo]] Antico (circa 1700 a.C.) in zona vicino alle vecchie cave di [[magnesite (minerale)|magnesite]] segnalano la più antica frequentazione per ora accertata nell'area del Musinè<ref>A. Bertone e altri, in "Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte" 11 (1993), pp. 274-276</ref>, mentre la Tarda [[Età del Ferro]] (ultimi secoli a.C.) è documentata da più ritrovamenti: in territorio di [[Almese]] da reperti ceramici presso il monte Truc Randolera<ref>A. Bertone, in "Quad. Sopr. Arch. Piem." 3 (1984), pp.279-280</ref> e in quello di Caselette da qualche traccia sulla cima del Moncalvo e soprattutto da un probabile sito rituale alle Rocchette (III-I secolo a.C.) oltre che in un punto poco sotto la vetta del monte<ref>A. Bertone, in "Segusium" 47 (2008), pp. 11-34, in part. pp. 16, 24-25</ref>.