Digital transformation: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica |
Ho aggiunto un paragrafo sulle critiche e limite della digitalizzazione, con un'analisi dei 'miti della tecnologia' applicata alla trasformazione digitale. Ho anche aggiunto un paragrafo sullo stato della digital transformation nel settore pubblico italiano. |
||
Riga 23:
== La trasformazione digitale in Estonia ==
L'obiettivo del governo estone era di introdurre strumenti digitali incentrati sull'utente, risparmiando spese e tempo. Grazie all'iniziativa sostenuta dal governo "e-Estonia", è stata introdotta la [[E-residency estone|e-Residency]]: una residenza digitale che dà agli stranieri la possibilità di richiedere la residenza in Estonia senza risiedere fisicamente nel paese, permettendo loro di registrare la loro società in Estonia mentre gestiscono l'attività in un altro paese, e potenzialmente servire clienti in tutto il mondo.<ref>{{Cita web|url=https://e-estonia.com/wp-content/uploads/2019aug-faq-a4-v04-e-residency-1.pdf|titolo=“E-Residency - What Is e-Residency? Why Does Estonia Offer e-Residency to Foreign Nationals?"|sito=https://www.e-resident.gov.ee}}</ref> La trasformazione digitale estone non ha solo semplificato l'imprenditoria. Dall'inizio degli anni 2000, il governo estone usa un e-Cabinet che permette al Parlamento di lavorare senza carta. I risultati sono tangibili, dato che l'e-Cabinet ha ridotto la sessione media del governo da oltre tre ore a 30 minuti. Inoltre, nel 2002 la firma digitale è stata legalmente equivalente alla firma fisica, risparmiando circa il 2% del PIL ogni anno. La firma elettronica è stata pensata per funzionare per qualsiasi tipo di relazione: due privati che firmano un contratto d'affitto, il presidente che firma un discorso, il governo che approva una legge, o venti imprese che firmano un contratto. Inoltre, il 96% delle dichiarazioni dei redditi sono presentate online. Il cittadino impiega in media tre minuti per fare la dichiarazione, risparmiando migliaia di ore di lavoro per una popolazione di soli 1,3 milioni di abitanti. Anche il voto è accessibile online dal 2005 per le elezioni locali, nazionali ed europee, contribuendo a ridurre tempi e costi rispetto alle schede cartacee. Bisogna sottolineare che non ha aumentato significativamente l'affluenza alle urne, ma ha reso il voto più facile per i gruppi a rischio che a volte potrebbero avere difficoltà a votare a causa della vicinanza geografica, delle condizioni meteorologiche o delle restrizioni fisiche.<ref>{{Cita web|url=https://e-estonia.com/wp-content/uploads/2020mar-facts-a4-v02-i-voting.pdf.|titolo=I-Voting}}</ref>
== La trasformazione digitale in Italia ==
La trasformazione digitale nel settore pubblico italiano, è il risultato di anni di policy-making e public-private partnerships, e sembra aver trovato l'opportunità di crescere durante la pandemia del COVID-19. Il [[Dipartimento per l'innovazione e le tecnologie|Dipartimento per l'Innovazione]] del governo italiano presenta ogni due anni la linea d'azione operativa nello sviluppo della tecnologia dell'informazione pubblica. Per la realizzazione del Piano 2020-2022, i cittadini sono stati invitati a partecipare attivamente a un forum di discussione moderato dal Dipartimento per l'Innovazione nella diffusione e attuazione del Piano Triennale. Questo metodo di consultazione aperta è quasi unico, nella storia del policy-making italiano, e ha permesso ai membri del settore privato, ai cittadini interessati e ai giornalisti di accedere direttamente alla formulazione della prima bozza del Piano, consentendo suggerimenti al documento originale e aprendo discussioni sulle necessità che la politica doveva affrontare. L"agenda digitale" in Italia è stata per decenni spinta dal settore privato, ma l'instabilità politica da cui è affetto il paese, con un tempo medio per ogni esecutivo di 500 giorni, non ha permesso un tempo sufficiente per lo spostamento delle politiche.<ref>{{Cita web|url=https://www.editorialedomani.it/politica/italia/la-vita-breve-dei-governi-in-italia-sqw5mah8|titolo=La vita breve dei governi in Italia|autore=Filippo Teoldi|sito=www.editorialedomani.it|accesso=2022-01-12}}</ref> Negli ultimi 20 anni, il numero di agenzie responsabili dell'agenda dell'innovazione digitale del paese ha seguito i cambiamenti nell'esecutivo, che senza dubbio hanno avuto un'influenza nel ritardare l'avanzamento tecnologico del paese: a volte risultando in diverse agenzie con responsabilità sovrapposte, altre volte, lasciando un vuoto per anni dove nessuna agenzia aveva potere delegato sulla materia.<ref>{{Cita web|url=https://blog.osservatori.net/it_it/innovazione-digitale-significato-trend-evoluzione|titolo=Innovazione Digitale: cos'è, come è evoluta e trend per il futuro|sito=blog.osservatori.net|lingua=it-it|accesso=2022-01-12}}</ref> Il recente "Piano di Innovazione Digitale 2022-2024" è fortemente focalizzato alla definizione del [[lavoro agile]], e sull'implementazione nella pubblica amministrazione del concetto di 'digital first'.<ref>{{Cita web|url=https://www.lavoro.gov.it/notizie/Documents/Piano-Innovazione-Digitale.pdf|titolo=Piano Innovazione Digitale 2022-2024}}</ref>
== Stato di adozione del digitale ==
Riga 32 ⟶ 35:
Il nuovo report del MIT Center for Digital Business e [[Capgemini|Capgemini Consulting]] del 2015 ha trovato che "i business digitali maturi sono focalizzati principalmente sull'integrazione delle tecnologie digitali, come social, mobile, analytics e cloud, nei servizi di trasformare come il loro business opera. I business meno maturi sono invece focalizzati nel risolvere problemi di business con soluzioni tecnologiche individuali."<ref>{{cita web|titolo=Strategy, not Technology, Drives Digital Transformation|url=http://sloanreview.mit.edu/projects/strategy-drives-digital-transformation|editore=MIT Sloan Management Review|accesso=18 gennaio 2016|lingua=en}}</ref>
== Critica e limiti della trasformazione digitale ==
La trasformazione digitale non è sempre una scelta necessaria. Il pericolo è di incappare nelle conseguenze dei "miti della tecnologia. Ovvero:
* Il mito dell'innovazione, che occorre quando si pensa che c'è sempre qualcosa di meglio di quello che si ha ora. Il 'lato oscuro della tecnologia' entra in gioco quando ci sentiamo troppo a nostro agio con essa e cominciamo a farne troppo affidamento. Smettiamo di essere innovativi perché non dobbiamo più esserlo. Smettiamo anche di vedere il valore nel nostro lavoro perché è così facile per noi fare qualsiasi cosa ora. Allo stesso tempo, non sembra una compagnia ha le competenze tecnologiche necessarie per affrontare la trasformazione, e gli amministratori delegati hanno difficoltà nel comprendere il livello di competenza dei proprio dipendenti.<ref>{{Cita web|url=https://www.idg.com/tools-for-marketers/2020-state-of-the-cio/|titolo=2020 State of the CIO • IDG|autore=I. T. Decision-Maker, L. O. B. Functions, Research Topic, Tech Leadership, Technology Job Roles {{!}} White Paper|sito=IDG|lingua=en-US|accesso=2022-01-13}}</ref> Il 45% dei manager rispondenti ad uno studio, ha dichiarato di non credere che la propria azienda abbia la tecnologia di base necessaria per poter innovare ulteriormente.<ref>{{Cita web|url=https://www.pwc.com/gx/en/advisory-services/digital-iq-survey-2015/campaign-site/digital-iq-survey-2015.pdf|titolo=PWC - Lessons from digital leaders
10 attributes driving stronger
performance}}</ref>
* Il mito dell'efficienza, dove le persone pensano di poter fare di più con meno tempo e sforzo senza capire veramente cosa stanno facendo. Uno dei miti è che la trasformazione digitale porterà all'efficienza sul posto di lavoro. Questo mito è stato sfatato da molti studiosi che hanno dimostrato che la trasformazione digitale può effettivamente portare a inefficienze a causa dei cambiamenti che porta nei processi e nelle strutture di lavoro. Ogni volta che vediamo una nuova tecnologia, diamo per scontato che renderà la nostra vita più facile e più efficiente. Tuttavia, la verità è che ci sono molti costi e rischi nascosti nell'adozione di nuove tecnologie. Per esempio, quando passiamo dalla carta ai documenti elettronici, dobbiamo affrontare il rischio di perdita di dati e di attacchi informatici. Inoltre, quando usiamo assistenti AI per tutto al posto delle persone, questo porterà a tassi di disoccupazione più alti che mai. La trasformazione digitale può anche portare a un aumento della produttività, ma questo non accade per tutti o per tutte le aziende. Secondo alcuni sondaggi, solo il 16% degli impiegati crede che la trasformazione digitale abbia migliorato la propria performance e sia sostenibile sul lungo termine.<ref>{{Cita web|url=https://www.mckinsey.com/business-functions/people-and-organizational-performance/our-insights/unlocking-success-in-digital-transformations|titolo=The keys to a successful digital transformation {{!}} McKinsey|sito=www.mckinsey.com|accesso=2022-01-13}}</ref>
* Il mito del miglioramento si riferisce alla convinzione che la tecnologia renderà sempre migliore la nostra vita. Questo mito esiste da decenni ed è stato usato da molte aziende per vendere i loro prodotti o servizi. Tuttavia, questo mito non tiene conto di come gli esseri umani reagiranno a questi cambiamenti nella società e di come influiranno sulle nostre vite in futuro. Infatti, l'84% dei progetti di trasformazione digitale falliscono a causa della mancata adozione della tecnologia. Questo accade perchè spesso i dipartimenti IT lavorano in 'silos', cioè viene a mancare la comunicazione tra i vari compartimenti di un'organizzazione. Un'altra ragione, è che i dipendenti non vengono inclusi nel processo di trasformazione, o trovano le informazioni ricevute troppo difficili da leggere e implementare.<ref>{{Cita web|url=https://www.forbes.com/sites/brucerogers/2016/01/07/why-84-of-companies-fail-at-digital-transformation/|titolo=Why 84% Of Companies Fail At Digital Transformation|autore=Bruce Rogers|sito=Forbes|lingua=en|accesso=2022-01-13}}</ref> Studi hanno individuato che solo il 70% delle trasformazioni digitali falliscono per resistenza degli impiegati alla nuova tecnologia.<ref>{{Cita web|url=https://www.bcg.com/en-us/publications/2020/increasing-odds-of-success-in-digital-transformation|titolo=Flipping the Odds of Digital Transformation Success|sito=United States - EN|lingua=en-US|accesso=2022-01-13}}</ref> Ciò nonostante, in un altro sondaggio che chiedeva ai dipendenti quale fossero le barriere alla trasformazione digitale, quest'ultimi hanno identificato il proprio [[Amministratore delegato|CEO]] come l'elemento di disturbo.<ref>{{Cita web|url=https://futurumresearch.com/research-reports/futurum-2018-digital-transformation-index/|titolo=Futurum 2018 Digital Transformation Index|autore=Daniel Newman|sito=Futurum Research|lingua=en-US|accesso=2022-01-13}}</ref>
* Il mito dell'immaterialità. Una nozione comune è quella che la tecnologia riguardi aspetti immateriali e intangibili. In realtà, per il funzionamento di qualsiasi progetto di [[Tecnologie dell'informazione e della comunicazione|ICT]], servono delle infrastrutture materiali, con i costi di mantenimento e energetici che ne derivano. Oltre il 59% degli intervistati in uno studio cita infrastrutture e strumenti obsoleti come una barriera al successo della trasformazione.<ref>{{Cita web|url=https://www.emarketer.com/content/is-your-digital-transformation-headed-for-failure|titolo=Why Do Digital Transformations Need C-Suite Executive Sponsorship?|sito=Insider Intelligence|accesso=2022-01-13}}</ref>
* Un altro mito della trasformazione digitale è che sia neutrale e equa per tutte le persone. Anche questo potrebbe non essere vero, perché ci sono molte conseguenze di una errata trasformazione digitale - come la cattiva gestione dei [[Dato|dati]], - che possono influenzare gli utenti in modi diversi e renderli meno uguali di quanto fossero prima della creazione di Internet.<ref>{{Cita web|url=https://startsmarter.co.uk/the-advantages-and-disadvantages-of-digitalisation/|titolo=The Advantages and Disadvantages of Digitalisation|autore=Editorial Team|sito=Start Smarter|data=2019-05-03|lingua=en-GB|accesso=2022-01-13}}</ref> Mentre la tecnologia elimina l'errore umano, non è impermeabile al fallimento, quindi potenzialmente perdiamo il controllo dei nostri dati se ci affidiamo a qualcosa che non è affidabile al 100%. Rinunciare al potere ci espone anche alla criminalità informatica, come gli hacker, che hanno un potenziale dannoso illimitato. Alcune ricerche suggeriscono che alcune aziende potrebbero beneficiare maggiormente da una ristrutturazione della loro organizzazione, che da una trasformazione digitale.<ref>{{Cita web|url=https://sloanreview.mit.edu/article/your-company-doesnt-need-a-digital-strategy/|titolo=Your Company Doesn’t Need a Digital Strategy|autore=George Westerman|sito=MIT Sloan Management Review|lingua=en-US|accesso=2022-01-13}}</ref>
Allo stesso modo, come è vero che COVID-19 accelera la trasformazione digitale sia nel settore pubblico che in quello privato, la sostenibilità della nuova innovazione dovrà affrontare la sfida del tempo: poiché è improbabile che lo "slancio" fornito dalla pandemia si ripeta, la domanda è ora quanti aziende ed enti pubblici completeranno la loro trasformazione, e come continuerà il processo di innovazione nel tempo.<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=International Institute for Management Development|nome2=Michael|cognome2=Wade|nome3=Jialu|cognome3=Shan|data=2020|titolo=Covid-19 Has Accelerated Digital Transformation, but May Have Made it Harder Not Easier|rivista=MIS Quarterly Executive|pp=213–220|accesso=2022-01-13|doi=10.17705/2msqe.00034|url=https://aisel.aisnet.org/misqe/vol19/iss3/7/}}</ref>
== Note==
|