Scandalo Telecom-Sismi: differenze tra le versioni
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==L'inchiesta==
Tale inchiesta, che prese avvio a seguito dell'ordinanza fiume (oltre 350 pp) del 23 settembre [[2006]] del [[giudice per le indagini preliminari]] [[Paola Belsito]],<ref name="lastampa.it">[http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp Fonte: La Stampa "I nomi di tutti gli arrestati e i capi di imputazione] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080717001039/http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200609articoli/11060girata.asp |data=17 luglio 2008 }}</ref> è parte di un capitolo più vasto, che vede numerose sinergie, sollevate anche dai giornalisti d'inchiesta [[Giuseppe D'Avanzo]] e [[Carlo Bonini]], con i precedenti scandali [[Nigergate]] e [[Laziogate]] e con il [[Caso Abu Omar]]. In questo scenario sono da menzionare, in quanto attaccati telematicamente, i giornalisti [[Davide Giacalone]] e Fausto Carioti di Libero, e [[Massimo Mucchetti]] del [[Corriere della Sera]], per essere autori, tra le altre, di inchieste giornalistiche su Brasil Telecom, TIM Brazil e la privatizzazione di Telecom Italia.
Tra gli arrestati, [[Marco Mancini (agente segreto)|Marco Mancini]] (arrestato anche in relazione al [[Caso Abu Omar|sequestro di Abu Omar]]), ex numero 2 del [[SISMI]], [[Giuliano Tavaroli]], ex direttore della Security del Gruppo Telecom Italia, ed [[Emanuele Cipriani]], investigatore che da anni ha aperto una fiorente società di investigazioni a [[Firenze]], la ''Polis d'Istinto'' (i cui uffici sono in un appartamento della nuora di [[Licio Gelli]], del cui marito Cipriani è amico), oltre ad alcuni membri del [[Tiger Team]], il gruppo di [[hacker]] gestiti da Tavaroli.
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Alcuni dei protagonisti di questo caso sono inoltre coinvolti anche nello scandalo dell'archivio segreto di Via Nazionale e nel [[caso Abu Omar]].
Nel novembre 2007 a Milano sono stati arrestati i tecnici del [[Tiger Team]] Roberto Preatoni (figlio del magnate [[Ernesto Preatoni]]) accusati a vario titolo di intrusioni telematiche e associazione a delinquere finalizzata all'illecita acquisizione di informazioni. La vicenda si inquadra nella guerra per il controllo di Brasil Telecom, con spionaggio e controspionaggio internazionale, e per la quale anche l'agenzia investigativa Kroll è stata indagata in Brasile, ove erano stati operati una serie di arresti da parte della polizia federale. Nella vicenda veniva coinvolto e successivamente assolto, anche Angelo Jannone (ex Tenente Colonnello del [[Raggruppamento Operativo Speciale|ROS]] dei [[Carabinieri]], già direttore della sicurezza aziendale di Telecom in Brasile). Jannone respingeva sin dall'inizio le accuse mossegli in particolare da Ghioni e Bernardini, ma solo con lo svolgimento del processo riusciva a dimostrare la sua innocenza.
==La chiusura delle indagini==
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