La Zisa: differenze tra le versioni

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Successivamente, nel [[1806]], la Zisa pervenne ai Principi [[Notarbartolo]], rappresentanti della più antica nobiltà siciliana ed eredi della Casa Ducale dei Sandoval de Leon, che ne fecero propria residenza effettuando diverse opere di consolidamento, quali il risarcimento di lesioni sui muri e l'incatenamento degli stessi per contenere le spinte delle volte. Venne trasformata la distribuzione degli ambienti mediante la costruzione di tramezzi, soppalchi, scalette interne e nel [[1860]] fu ricoperta la volta del secondo piano per costruire il pavimento del padiglione ricavato sulla terrazza.
 
Nel [[1955]] il palazzo fu espropriato dallo Stato, ede i lavori di restauro, iniziati immediatamente, vennero poco dopo sospesi. Dopo un quindicennio d'incuria ed abbandono nel [[1971]] alcune parti l'ala destra, compromesse strutturalmente dai lavori del Sandoval e dagli interventi di restauro, crollarono.<br />
Il progetto di restauro filologico e la fruizione venne affidato al Prof. Giuseppe Caronia, il quale, dopo circa vent'anni di appassionato lavoro e rilettura integrale, nel giugno del 1991, restituì alla storia, uno dei monumenti più belli e suggestivi della civiltà siculo normanna. Durante l'opera di restauro il Prof. Caronia invitò più volte a visitare il cantiere il direttore editoriale della casa editrice [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], [[Enrico Mistretta]], che al termine dei lavori fece raccogliere un ampio materiale illustrativo a documentazione delle varie fasi del restauro, materiale adeguatamente commentato dallo stesso Caronia, pubblicando quindi nel 1982 uno splendido volume di grande formato.
 
Dal 1991 la Zisa ospita il [[Museo d'arte islamica (Palermo)|Museo d'arte islamica]].
 
Dal 3 luglio [[2015]] fa parte del [[Patrimonio dell'umanità]] ([[UnescoOrganizzazione delle Nazioni Unite per l'educazione, la scienza e la cultura|UNESCO]]) nell'ambito dell'"Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale".
 
Il titolo nobiliare di Principe di Castelreale fu creato dai Re di Spagna per i proprietari del castello: fu concesso inizialmente ai Sandoval con apposito privilegio del 1672, e in seguito passò con titoli e beni ai [[Notarbartolo|Notarbartolo di Sciara]], eredi dei Sandoval.