Tolomeo II: differenze tra le versioni
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Gli egizi, guidati dall'ammiraglio [[Patroclo (ammiraglio)|Patroclo]], condussero la guerra principalmente per mare, sconfiggendo i pirati assoldati da Antigono in [[Attica]]; tuttavia, dato che i macedoni controllavano [[il Pireo]], il porto di Atene, Patroclo agì principalmente da basi navali sulle [[isole egee]].<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 42}}; {{cita|McKechnie, Guillaume 2008|p. 72}}; {{cita|Phang, Spence, Kelly, Londey 2016|p. 188}}.</ref> Sulla terraferma, invece, l'esercito macedone risultò più efficace delle forze congiunte di Sparta e Atene: [[Areo I]], re di Sparta, non riuscì mai a uscire dal [[Peloponneso]], morendo in un attacco alla città di [[Corinto (città antica)|Corinto]] nel [[265 a.C.]], mentre gli ateniesi furono assediati e caddero infine all'inizio del [[261 a.C.]], dovendo accettare la presenza di una guarnigione macedone; Cremonide e il fratello [[Glaucone (politico ateniese)|Glaucone]] fuggirono in Egitto, dove diventarono consiglieri del re.<ref>{{cita|Hölbl 2001|p. 42}}; {{cita|Phang, Spence, Kelly, Londey 2016|p. 188}}.</ref>
Tolomeo perse dunque la guerra ma, grazie alle azioni di Patroclo, riuscì ad assicurarsi diverse basi militari sparse per l'Egeo: nell'arcipelago delle [[Cicladi]], a [[Itanos]] e [[
Nel [[262 a.C.]], durante l'ultimo periodo della guerra cremonidea, quando la vittoria macedone era ormai certa, Tolomeo riuscì comunque a ottenere un grande risultato formale da parte dell'[[anfizionia delfica]], a quel tempo controllata dagli [[Etolia|Etoli]]: il consiglio dell'anfizionia, infatti, riconobbe ai [[giochi tolemaici]] lo stato di [[giochi panellenici]], facendo risultare efficace la propaganda di Tolomeo in Grecia.<ref>{{cita|Dąbrowa 2014|p. 86}}; {{cita|McKechnie, Guillaume 2008|p. 155}}.</ref>
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