Akrotiri (Santorini): differenze tra le versioni
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La casa Occidentale è posta tra la “House of the Ladies” e l'edificio Delta, ed è stata esplorata quasi tutta. Al momento della sua scoperta si trovava alla parte più a ovest, da questo il suo nome. Aveva due o tre piani. L'ala ovest era a due piani ma la scala nella parte più a est suggerisce l'esistenza di un terzo piano o un attico. Sono state ritrovate sei stanze principali contenenti ceramiche e vasi di pietra. Il piano più alto dell'ala ovest era decorato con splendidi affreschi<ref name=":0" /> staccatisi dalle pareti e ritrovati in frammenti all'interno del riempimento della casa.<ref name=":3" />. Sempre all'interno dello stesso piano si trovava un magnifico bagno. La stanza 4 ha una forma a “L” probabilmente perché nell'angolo a sud ovest si trovava un bagno. Nella parete a ovest a entrambi i lati della finestra erano dipinte delle giare dalle quali uscivano cinque gigli in fiore, l'artista ha rappresentato bene il materiale di cui erano fatte le giare, marmo policromo venato. Le pareti della stanza erano decorate da un solo motivo che si ripeteva 8 volte.
Nell'angolo a nord est è stata ritrovata intatta la figura di una giovane sacerdotessa “the Young Priestess”. [[Spyridōn Marinatos|Marinatos]] la interpretò come sacerdotessa a causa dei suoi indumenti pesanti e perché tiene con la mano destra un vaso fatto di oro e argento scanalato e con un lungo manico dritto. Si tratta di un braciere per l'incenso pieno di carbone ardente colorato di rosso scuro. L'affresco decorava uno stipite della porta in modo che la giovane donna sembrasse muoversi dalla stanza 4 alla 5. Nella stanza 5 erano collocati due affreschi, uno a nord e uno a ovest. L'affresco del Pescatore, nell'angolo nordest, è stato trovato intatto. Secondo Marinatos sarebbe la prima volta che la nudità classica viene applicata a un mortale del periodo minoico, a parte le eccezioni dei bambini piccoli. Nella stanza si trovavano un fregio in alto e un fregio in basso rappresentante del marmo policromo, in modo da dare l'illusione di supportare i davanzali delle finestre presenti. Il fregio in alto probabilmente non era ancora stato finito al momento dell'eruzione, e si pensa che narrasse una storia dalla quale prenderebbe il nome "L'incontro sulla collina"<ref name=":3" />. Ne sono state ricostruite alcune parti attraverso dei frammenti:<ref name=":0" /> due processioni di figure maschili salgono sulla collina sia da un pendio che dall'altro. In un frammento si vede una figura in abito lungo che tende le braccia in avanti tenendo qualcosa, in atteggiamento di offerta. Le altre figure portano il perizoma minoico e tengono le braccia in atteggiamento di preghiera. Le due processioni convergono verso una coppia di alti personaggi ieratici.<ref name=":3" /> Secondo Iakovides camminavano verso un santuario di montagna. Gli altri tre gruppi di frammenti si sono conservati meglio.<ref name=":0" /> All'interno dell'affresco denominato "La battaglia"<ref name=":3" /> sullo sfondo si vedono diverse navi vicino a
Sopra alla scena del naufragio si trova una costruzione ad un piano solo con quattro aperture. Ad una delle aperture si trova un uomo rivestito con un indumento scuro e che porta un lungo bastone sulle sue spalle. Alla destra c'è una fila di guerrieri che marciano. I guerrieri indossano elmi di pelle ai quali sono apposte zanne di cinghiale. Si tratta del più antico tipo di elmo miceneo. Portano anche degli scudi che penzolano dal collo. Secondo Marinatos sarebbe un attacco. Sullo sfondo c'è la vita pacifica della campagna, vi si trovano<ref name=":0" /> due greggi, uno di pecore e uno di capre, che vanno in direzioni opposte insieme ai loro pastori. Al di là dei soldati ci sono alcune donne che hanno appena finito di riempire le brocche al pozzo, vestono un corpetto aperto sul davanti e lunghe gonne a campana.<ref name=":3" /> Vi si trovano anche degli uomini, forse per corteggiare le ragazze.<ref name=":0" /> Ne risulta un netto contrasto tra le operazioni di guerra sulla riva e la tranquilla vita pastorale sullo sfondo.<ref name=":3" /> Per Marinatos si tratterebbe dell'invasione dei guerrieri micenei verso un pacifico villaggio in [[Libia]].<ref name=":0" /> Marinatos avrebbe identificato la [[Libia]] nella chioma crestata di alcuni guerrieri annegati. Secondo Mario Benzi invece si tratterebbe di un espediente per mostrare i capelli che fluttuano nell'acqua. È andata perduta la parte con le navi vittoriose di Thera. Secondo Benzi i soldati sulla costa non sarebbero invasori ma truppe che si avviano verso il centro dello scontro, infatti i personaggi della scena pastorale non appaiono impressionati da ciò che sta accadendo. Sempre secondo Benzi, basatosi su frammenti inediti di animali e uomini, la battaglia si estendeva anche sulla terraferma e i greggi erano oggetto di contesa.<ref name=":3" /> La parte di fregio della parete a est mostra<ref name=":0" /> "La caccia del Grifone"<ref name=":3" />: un panorama fluviale con bestie selvagge, palme e piante esotiche, per Marinatos un paesaggio nord africano, a supporto della sua teoria.<ref name=":0" /> Vi si trova anche un grifone alato che pone la scena in una dimensione non reale, raffigurato al pari degli altri animali mentre corre, in veste di predatore, sarebbe una specie di proiezione soprannaturale dell'impresa, secondo Benzi.<ref name=":3" /> Sopra la parete sud si trovava l'affresco<ref name=":0" /> "Il ritorno della flotta"<ref name=":3" /> : il tema principale è una flottiglia in viaggio da un porto di città verso un altro porto,<ref name=":0" /> e il paesaggio passa da quello subtropicale a quello mediterraneo.
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