Adriano Cristofali: differenze tra le versioni

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Nella sua produzione Cristofali non fu particolarmente originale, recuperando il linguaggio [[Michele Sanmicheli|sanmicheliano]] nella progettazione dei palazzi veronesi, che assumevano pertanto un aspetto classicheggiante. Nelle ville che realizzò, invece, preminente fu la componente scenografica, grazie alla collocazione delle strutture in ampi spazi aperti e allo sviluppo longitudinale delle facciate, caratterizzate da un corpo centrale in rilievo e sormontato di statue; uno stile tipico delle ville veronesi già alla fine del Seicento. Piuttosto tradizionalista fu pure nella progettazione e realizzazione di chiese e altari, sia a Verona che nella provincia.<ref name=TreccaniBiografico/>
 
[[File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Verona, 1972) - BEIC 6332884.jpg|miniatura|Il porticato del teatro Filarmonico, ultima opera dell'architetto, in una fotografia di [[Paolo Monti]]. La sovrastruttura di due piani è un'aggiunta posteriore]]
 
La sua ultima opera fu il porticato esterno del [[Teatro Filarmonico (Verona)|teatro Filarmonico di Verona]], del 1772, dove, per far dialogare la propria opera con quella monumentale di [[Domenico Curtoni]], la seicentesca [[Gran Guardia]], adottò un linguaggio classico ma contraddistinto dall'interessante soluzione delle colonne binate.<ref name=TreccaniBiografico/>
 
== Opere ==