L'urlo: differenze tra le versioni
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[[File:'The Scream', undated drawing Edvard Munch, Bergen Kunstmuseum.JPG|thumb|sinistra|Schizzo non datato realizzato da Munch e ritraente il soggetto urlante de ''L'urlo''.]]
Lo spunto del quadro è prettamente autobiografico. È infatti lo stesso Munch a indicarci, in una pagina di diario, le circostanze che hanno portato alla genesi de ''L'urlo'':<ref>{{cita web|lingua=en|titolo=Quick Facts|url=http://www.artic.edu/aic/collections/exhibitions/Munch/resource/171|sito=Becoming Edvard Munch|editore=The Art Institute of Chicago|accesso=6 maggio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130513143200/http://www.artic.edu/aic/collections/exhibitions/Munch/resource/171|dataarchivio=13 maggio 2013|urlmorto=sì}}</ref>
{{citazione|Una sera camminavo lungo un viottolo in collina nei pressi di Kristiania - con due compagni. Era il periodo in cui la vita aveva ridotto a brandelli la mia anima. Il sole calava - si era immerso fiammeggiando sotto l'orizzonte. Sembrava una spada infuocata di sangue che tagliasse la volta celeste. Il cielo era di sangue - sezionato in strisce di fuoco - le pareti rocciose infondevano un blu profondo al fiordo - scolorandolo in azzurro freddo, giallo e rosso - Esplodeva il rosso sanguinante - lungo il sentiero e il corrimano - mentre i miei amici assumevano un pallore luminescente - ho avvertito un grande urlo ho udito, realmente, un grande urlo - i colori della natura - mandavano in pezzi le sue linee - le linee e i colori risuonavano vibrando - queste oscillazioni della vita non solo costringevano i miei occhi a oscillare ma imprimevano altrettante oscillazioni alle orecchie - perché io realmente ho udito quell'urlo - e poi ho dipinto il quadro ''L'urlo''.<ref>{{cita|Munch, 2015|pp. 46-47}}.</ref>}}
Munch avrebbe poi rielaborato questo ricordo rendendolo un poema e segnandolo sulla cornice della versione del 1895:<ref>{{cita web|lingua=en|url=https://www.ft.com/intl/cms/s/2/42414792-8968-11e1-85af-00144feab49a.html?ftcamp=published_links/rss/life-arts/feed//product#axzz1sjsVkL2H|titolo=So, what does ‘The Scream’ mean? |data=21 aprile 2012 |sito=Financial Times |autore=Peter Aspden}}</ref>
{{citazione|Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto a una palizzata. Sul fiordo nero-azzurro e sulla città c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura… E sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura.}}
In ogni caso, Munch tentò di trasporre questo tramonto «rosso sangue» in una tela in grado di restituire quella visione di «sangue coagulato» che egli stesso provò in quella sera d'estate.<ref>{{cita pubblicazione|autore=C. Skredsvig|anno=1992|titolo=Jours et Nuits parmi les artiste|editore=Musée d’Orsay|città=Parigi|lingua=fr|pubblicazione=Munch et la France}}</ref> La gestazione di questo tramonto fu assai lunga, e richiese vari bozzetti e tentativi (le macchie rosse, caratteristiche dello sfondo de ''L'urlo'', emergono violente già in ''Disperazione'' del 1891). Fu solo nel 1893 che Munch, meditando su questo soggetto, realizzò finalmente ''L'urlo'', come parte di un ciclo di dipinti che egli stesso definì ''Fregio della vita''. L'artista, tra il 1893 e il 1910, realizzò altre tre versioni del medesimo soggetto. La prima versione, del 1893 (74×56 cm), è un pastello su cartone; si tratta tuttavia di una composizione ancora embrionale che Munch andrà a ridefinire nella versione definitiva (91×73,5 cm), realizzata nello stesso anno. Due anni dopo, nel 1895, realizzò una terza versione (79×59 cm): si tratta di un pastello su tavola, battuto dalla casa d'asta londinese [[Sotheby's]] il 2 maggio 2012 per la somma record di 120 milioni di dollari.<ref>{{cita news|lingua=en|url=https://www.nytimes.com/2012/05/03/arts/design/the-scream-sells-for-nearly-120-million-at-sothebys-auction.html?_r=0|data=2 maggio 2012|titolo=‘The Scream’ Is Auctioned for a Record $119.9 Million|autore=Carol Vogel|accesso=25 aprile 2016|editore=The New York Times}}</ref> L'ultima versione (83×66 cm), una tempera su pannello, è stata invece stesa nel 1910.
Nel 2004 alcuni ricercatori hanno supposto che il cielo color rosso sangue del quadro sia in realtà una riproduzione accurata del cielo norvegese dopo l'[[eruzione del Krakatoa del 1883]], avvenuta dieci anni
=== Furti ===
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{{Tripla immagine|destra|Skrik 1893.jpg|183|The Scream Pastel.jpg|183|Edvard Munch - The Scream - Google Art Project.jpg|193|Versione del 1893, pastello su cartone, 74×56 cm. [[Museo Munch]], [[Oslo]]|Versione del 1895, pastello su cartone, 79×59 cm. Collezione privata|Versione del 1910, tempera su pannello, 83.5×66 cm . Museo Munch, Oslo|testo alternativo di sinistra|testo alternativo centrale|testo alternativo di destra}}
''L'urlo'' rappresenta un sentiero in salita sulla collina di Ekberg<ref name=ps>{{cita web|url=http://www.popspotsnyc.com/The_Scream/|titolo="The Scream" - Edvard Munch - Painting Location - Oslo, Norway - PopSpotsNYC.com|accesso=24 aprile 2017}}</ref> sopra la città di Oslo, spesso confuso con un ponte, a causa del parapetto che taglia diagonalmente la composizione; su questo sentiero si sta consumando un urlo lancinante, acuto, che in quest'opera acquisisce un carattere indefinito e universale, elevando la scena a simbolo del dramma collettivo dell'angoscia, del dolore e della paura. Il soggetto urlante è la figura in primo piano,
A rimanere immutati e dritti sono esclusivamente il parapetto e i due personaggi sulla sinistra della composizione. Queste due figure umane sono sorde sia al grido sia alla sconvolgimento emozionale espresso dal pittore: non a caso, sono collocate ai margini della composizione, quasi volessero uscire dal quadro. È in questo modo che Munch ci restituisce in modo molto crudo e lucido una metafora della falsità dei rapporti umani. Sulla destra, invece, è collocato il paesaggio, innaturale e poco accogliente, quasi fosse un'appendice dell'inquietudine dell'artista: il mare è una massa nera ed oleosa, mentre il cielo è solcato da lingue di fuoco, con le nuvole ondulate che sembrano cariche di sangue.<ref name=a>{{cita web|url=http://www.geometriefluide.com/pagina.asp?cat=munch-edvard&prod=urlo-munch|titolo=L'urlo|editore=Geometrie fluide|autore=A. Cocchi|accesso=25 aprile 2016}}</ref>
== Stile ==
[[File:Portrett av Edvard Munch, 26 år gammel.jpg|thumb|Ritratto di Edvard Munch|left]]
''L'urlo'' presenta un forte effetto espressivo, ottenuto mediante un'associazione di colori complementari (rosso-verde, azzurro-arancio) in modo da mettere in risalto il cromatismo del dipinto. Le tonalità calde le troviamo nella parte alta del quadro, così da conferire maggior peso alla composizione, controbilanciando l'addensamento degli elementi compositivi in basso. Analogamente, i colori chiari sono collocati intorno al volto del personaggio, che in questo modo viene esaltato agli occhi dell'osservatore.<ref name=ww>{{cita web|url=http://www.arteweb.eu/Archimedia/dati%20Cuoco/Il%20Grido%20-%20Lettura%20dell'opera.pdf|titolo=IL GRIDO: Analisi dell’opera}}</ref>
Vi è un netto contrasto anche tra le linee: quelle dello sfondo sono infatti curvilinee, quasi magmatiche, e vengono interrotte dalla geometricità delle diagonali che vanno a costituire il parapetto del sentiero. Interessante notare che l'andamento del personaggio in primo piano viene ripetuto, in una sorta di ''pendant'' simmetrico, dalle linee curve dello sfondo, mentre la verticalità delle due figure che percorrono il sentiero fa eco al parapetto del sentiero: ne consegue che, mentre l'ambiente sembra quasi voler partecipare al dramma psichico che sta lacerando la figura in primo piano, le due persone viste di spalle sono saldamente ancorate alla dimensione concreta della realtà, insensibili ai drammi della vita. Si crea così uno stato di forte tensione emotiva, messo ulteriormente in rilievo con un sapiente gioco delle linee di forza: quelle del sentiero convergono presso i due personaggi sulla sinistra, mentre quelle appartenenti alla figura in primo piano, muovendo dal basso, tendono verso le sue mani.<ref name=ww/>
Altri importanti elementi del dipinto sono il sentiero e il suo parapetto, senza i quali la figura principale quasi si fonderebbe con lo sfondo: la funzione di quest'ultimo, pertanto, è quella di staccarla dal paesaggio e di enfatizzare la sua individualità. Figura e sfondo, insomma, appartengono dal punto di vista compositivo a due livelli differenti.
==Nella cultura di massa==
* L'emoji "faccina terrorizzata" (😱) è ispirata al quadro<ref>{{Cita web|url=https://emojipedia.org/face-screaming-in-fear/|titolo=😱 Face Screaming in Fear Emoji|sito=Emojipedia|lingua=en|accesso=2021-02-28}}</ref>.
*''L'urlo'' è tra le opere d'arte più famose al mondo, divenuto anche un'icona dell'immaginario collettivo, ispiratore sia di linee di [[merchandising]] che di opere di altri artisti o di locandine, come quella del film ''[[Pink Floyd The Wall]]'' disegnata da [[Gerald Scarfe]] nel 1982<ref>{{cita libro|autore1=Francesca Bonazzoli|autore2=Michele Robecchi|autore3=Maurizio Cattelan (prefazione)|titolo=Io sono un mito - I capolavori dell'arte che sono diventati icone del nostro tempo|città=Milano|editore=Electa|anno=2013|pp=94-97|isbn=978883709349-5|}}</ref>.
* ''L'urlo'' ha ispirato anche la realizzazione della maschera di Ghostface, il killer del film [[Scream (franchise)|Scream]].
== Note ==
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