Lago di Ravedis: differenze tra le versioni

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Attualmente (2021),<ref>{{Cita web|url=https://www.regione.fvg.it/rafvg/giunta/dettaglio.act;jsessionid=F4C9AD5C0231433617269CD2AEEE3684?dir=/rafvg/cms/RAFVG/Giunta/&id=112729&ass=C07&WT.ti=Ricerca%20comunicati%20stampa|titolo="Il collaudo funzionale della diga di Ravedis, con la definizione completa dell'esercizio, potrà avvenire soltanto dopo il completamento della modifica del sistema di movimento delle paratoie degli scarichi di fondo, mentre gli interventi di adeguamento sono stati finanziati con delibera del Cipe 54/20016, e prevedono l'affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2021".}}</ref> <ref>{{Cita news|url=https://www.ilgazzettino.it/pay/udine_pay/ravedis_tempi_lunghi_per_il_collaudo-5734038.html|titolo=Ravedis, tempi lunghi per il collaudo|pubblicazione=Il Gazzettino|data=30/01/2021}}</ref>viene ancora mantenuto a quota di sicurezza,<ref>{{Cita news|autore=Giunta Regionale Friuli Venezia Giulia
Fabio Scoccimarro, assessore regionale alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile|url=https://www.regione.fvg.it/rafvg/giunta/dettaglio.act;jsessionid=F4C9AD5C0231433617269CD2AEEE3684?dir=/rafvg/cms/RAFVG/Giunta/&id=112729&ass=C07&WT.ti=Ricerca%20comunicati%20stampa|titolo=Ambiente: Scoccimarro, no notizie Autorità distretto su invasi Meduna|pubblicazione=|data=28/01/2021}}</ref> sui 318 m s.l.m, con una perdita del 77% rispetto al volume previsto, fino al termine della riparazione e successivo collaudo, delle paratoie dello scarico nel lato destro<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2019/06/19/pordenone-test-finale-a-ravedis-dopo-le-modifiche-la-paratoia-funziona-34.html|titolo=Ultima prova ieri, alla diga di Ravedis, per verificare il funzionamento della prima paratoia modificata dello scarico di fondo.}}</ref>.
 
La costruzione della diga ha comportato un cambiamento notevole nell'asse elettro-irriguo dell'asta del Cellina. Il 10 maggio [[1988]], avvenne la dismissione della centrale di [[Centrale idroelettrica Antonio Pitter|Malnisio,]] Giais e Partidor, e furono sostituite da due nuove centrali lungo il corso del [[Cellina|torrente Cellina.]]<ref name=":0" />
 
La prima in località [[Ponte Giulio]], alimentata direttamente dalla diga di Ravedis, con canale in pressione della centrale, lungo 4511 m., dopo essersi collegato al pozzo piezometrico, mediante due brevi condotte forzate metalliche (di m 50,7 e 47,4) alimenta i due gruppi turbina-alternatore Kaplan ad asse verticale, (salto 64,30 m) con generatore sincrono (potenza 81 MW). La vasca e il canale di scarico hanno lunghezza rispettivamente di 46 m e 664 m.
 
La seconda centrale nella frazione di [[San Leonardo Valcellina]], (la più potente dell'asta del Cellina) ha lo schema idraulico e opere simili a quelli dell'impianto di Ponte Giulio. Dal canale di scarico riceve l'acqua alla vasca di carico. Dalla vasca di carico parte il canale di derivazione in pressione costituito da due tubazioni lunghe circa 4400 m, che si innestano alla base del pozzo piezometrico. Da questo si dipartono le due condotte forzate metalliche lunghe circa 70 m che alimentano i due gruppi turbina-alternatore Francis ad asse verticale, (salto di 81,53 m) con generatore sincrono (potenza 110 MW).
 
Le rimanenti centrali di San Foca, e Villa Rinaldi nel comune di [[San Quirino (Italia)|San Quirino]], costruite dalla [[Società Adriatica di Elettricità|SADE]], nel 1953, e alimentate dal [[Lago di Barcis|serbatoio di Barcis]], sono state potenziate nel [[1985]] con l'aggiunta di un secondo gruppo turbina-alternatore Francis ad asse verticale.
 
Nel 1997, è stata realizzata una quinta centrale nei pressi di Cordenons. L'impianto deriva le acque nella parte terminale dell'esistente canale di scarico della centrale di Villa Rinaldi, ove sono state ricavate la vasca di carico e l'opera di presa. Il canale di derivazione in pressione, lungo 3.780 m circa, è costituito da due tubazioni interrate in [[Calcestruzzo armato precompresso|cemento armato precompresso]] che si innestano nel basamento della torre piezometrica. Da qui parte una breve condotta forzata che termina con un distributore dotato di tre diramazioni facenti capo ad tre gruppi turbina-alternatore ad asse verticale con turbina Francis e generatore asincrono. L'acqua scaricata dalla centrale viene restituita, tramite un canale, nel torrente [[Meduna]]. Dopo la costituzione dell’impianto è stato realizzato da ditta terza un impianto mini-idro per l’utilizzo del salto residuo sulla restituzione nel torrente Meduna.
 
== La diga ==
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Oltre a questo, la centrale permette continuità d'esercizio agli impianti idroelettrici costruiti lungo il [[Cellina|torrente Cellina]].
 
== Centrali del Cellina ==
La costruzione della diga ha comportato un cambiamento notevole nell'asse elettro-irriguo dell'asta del Cellina. Il 10 maggio [[1988]], avvenne la dismissione della centrale di [[Centrale idroelettrica Antonio Pitter|Malnisio,]] Giais e Partidor, e furono sostituite da due nuove centrali lungo il corso del [[Cellina|torrente Cellina.]]<ref name=":0" />
 
La prima in località [[Ponte Giulio]], alimentata direttamente dalla diga di Ravedis, con canale in pressione della centrale, lungo 4511 m., dopo essersi collegato al pozzo piezometrico, mediante due brevi condotte forzate metalliche (di m 50,7 e 47,4) alimenta i due gruppi turbina-alternatore Kaplan ad asse verticale, (salto 64,30 m) con generatore sincrono (potenza 81 MW). La vasca e il canale di scarico hanno lunghezza rispettivamente di 46 m e 664 m.
 
La seconda centrale nella frazione di [[San Leonardo Valcellina]], (la più potente dell'asta del Cellina) ha lo schema idraulico e opere simili a quelli dell'impianto di Ponte Giulio. Dal canale di scarico riceve l'acqua alla vasca di carico. Dalla vasca di carico parte il canale di derivazione in pressione costituito da due tubazioni lunghe circa 4400 m, che si innestano alla base del pozzo piezometrico. Da questo si dipartono le due condotte forzate metalliche lunghe circa 70 m che alimentano i due gruppi turbina-alternatore Francis ad asse verticale, (salto di 81,53 m) con generatore sincrono (potenza 110 MW).
 
Le rimanenti centrali di San Foca, e Villa Rinaldi nel comune di [[San Quirino (Italia)|San Quirino]], costruite dalla [[Società Adriatica di Elettricità|SADE]], nel 1953, e alimentate dal [[Lago di Barcis|serbatoio di Barcis]], sono state potenziate nel [[1985]] con l'aggiunta di un secondo gruppo turbina-alternatore Francis ad asse verticale.
 
Nel 1997, è stata realizzata una quinta centrale nei pressi di Cordenons. L'impianto deriva le acque nella parte terminale dell'esistente canale di scarico della centrale di Villa Rinaldi, ove sono state ricavate la vasca di carico e l'opera di presa. Il canale di derivazione in pressione, lungo 3.780 m circa, è costituito da due tubazioni interrate in [[Calcestruzzo armato precompresso|cemento armato precompresso]] che si innestano nel basamento della torre piezometrica. Da qui parte una breve condotta forzata che termina con un distributore dotato di tre diramazioni facenti capo ad tre gruppi turbina-alternatore ad asse verticale con turbina Francis e generatore asincrono. L'acqua scaricata dalla centrale viene restituita, tramite un canale, nel torrente [[Meduna]]. Dopo la costituzione dell’impianto è stato realizzato da ditta terza un impianto mini-idro per l’utilizzo del salto residuo sulla restituzione nel torrente Meduna.
 
== Note ==