Nel [[1925]] il Maestro fu chiamato da [[Arturo Toscanini]] a dirigere la scuola del Teatro alla Scala<ref name="Treccani"/>. EraTornare in Italia ad insegnare era la realizzazione di un sogno quella di tornare in Italia ad insegnare e Cecchetti, benché già vecchio e malato, accettò. Nel [[1927]] morì la sua amata moglie e questo fu un durissimo colpo per lui. Fatma Enayet-Arfa, una delle sue ultime allieve, riferisce che egli era divenuto molto collerico e che a ogni errore, picchiava le gambe delle ragazze con uno dei due bastoni che usava durante le lezioni<ref>Lettere di Fatma Enayet-Arfa, in ''Enrico Cecchetti l'Homme - Il Maestro'', Gilbert Serres, Caravel, 2012</ref>. Il 12 novembre [[1928]] si recò come al solito alla Scala alle nove di mattina per la lezione. Colto da malore durante la classe, perse conoscenza e morì il giorno dopo, il 13 novembre. Le sue spoglie, per desiderio del nipote Prof. Giorgio Cecchetti, Presidente del locale Museo Etnografico e dello Strumento Musicale a fiato, riposano nel piccolo cimitero di [[Quarna Sotto]] località posta sulle alture del [[Lago d'Orta]] in Provincia di Verbania, il paese noto per la costruzione degli strumenti a fiato.