Giuseppe Peruchetti: differenze tra le versioni

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|PostNazionalità = , di ruolo [[portiere (calcio)|portiere]]
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== Biografia ==
Durante la guerra fece parte delle milizie partigiane nella "Seconda Divisione Langhe", ove fu compagno di lotta di [[Beppe Fenoglio]], venne arrestato e condannato a morte, che evitò grazie anche agli avvocati della {{Calcio Juventus|N}}, subì una lunga prigionia nel carcere di Alba.<ref name=molinelli76>{{cita|Molinelli|p.76}}</ref>
 
Il 25 giugno 1945 si sposò con Gloria Bruno.<ref name=molinelli77>{{cita|Molinelli|p.77}}</ref>
 
Morì tragicamente nel maggio del 1995, cadendo dalla finestra di casa.<ref name=molinelli77/>
 
==Carriera==
Cresciuto nella "Giuseppe Bernardelli" di [[Gardone Val Trompia]], dove giocò per 6 stagioni, partì per il servizio militare prestato a [[Bressanone]] nel 2º Reggimento Artiglieria da Montagna. Tornato a casa fu tesserato dalla "Boifava" di [[Brescia]], società da dove erano usciti i fratelli [[Evaristo Frisoni|Evaristo]] e [[Berardo Frisoni]], [[Angelo Pasolini]], [[Andrea Gadaldi]], [[Luigi Giuseppe Giuliani]] e [[Mario Maffioli]]. Ma in breve tempo la Boifava fu sciolta.
 
Gioca le ultime partite del campionato 1927-28 nella squadra [[ULIC|uliciana]] del Villa Cogozzo quando passa giovanissimo al [[{{Calcio Brescia Calcio|Brescia]]N}}, formandosi alla scuola di [[Giuseppe Trivellini]], ex portiere della nazionale.
 
[[File:Juventus 1942-1943.jpg|thumb|left|Peruchetti (in piedi, primo da destra) alla Juventus nella stagione 1942-1943]]
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Ha detenuto per settantanove anni il record di imbattibilità come portiere del {{Calcio Brescia|N}} (750 minuti). Rimase imbattuto tra il 20 novembre 1932, quando subì due reti dal {{Calcio Novara|N}}, al 19 febbraio 1933 (quando subì una rete nella vittoria per 3-1 contro la {{Calcio Como|N|1933}}). Tale record fu scalzato nel 2012 da [[Michele Arcari]].
 
Lasciato il calcio giocato fu tra i campionati di [[Serie C 1948-1959]] e [[Serie C 1949-1950]] allenatore della {{Calcio Reggina|N}}. Tornato [[Gardone Val Trompia]] fu allenatore e osservatore del {{Calcio Beretta Gardone|N}}.<ref name=molinelli77/>
==Dopo il ritiro==
Durante la guerra fece parte delle milizie partigiane nella "Seconda Divisione Langhe", ove fu compagno di lotta di [[Beppe Fenoglio]], venne arrestato e condannato a morte, che evitò grazie anche agli avvocati della {{Calcio Juventus|N}}, subì una lunga prigionia nel carcere di Alba.<ref name=molinelli76>{{cita|Molinelli|p.76}}</ref>
 
Il 25 giugno 1945 si sposò con Gloria Bruno.<ref name=molinelli77>{{cita|Molinelli|p.77}}</ref>
 
Nel 1988 ebbe il riconoscimento del "Club della brescianità" Santi Faustino e Giovita.
 
Morì tragicamente nel maggio del 1995, cadendo dalla finestra di casa.
 
==Statistiche==