Star Trek: Phase II: differenze tra le versioni

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Altri ex membri dello staff di ''Star Trek'' furono assunti, come il costumista William Ware Theiss, che iniziò a lavorare sulla foggia delle nuove uniformi della Flotta Stellare basandosi sulle sue creazioni per ''La Serie Classica''. Altre creazioni furono aggiornate come i [[phaser (Star Trek)|phaser]], che pur mantenendo lo stesso design della serie precedente, ma gli oggetti di scena furono realizzati in [[alluminio]] invece della fibra di vetro con cui erano realizzati in precedenza. I pacchi di batterie erano rimovibili, e contenevano le batterie che attivavano le luci stroboscopiche sul corpo principale.<ref name="Book18">{{Cita |Judith e Garfield Reeves-Stevens |p. 29 |Reeves1997 |titolo=Star Trek: Phase II: The Lost Series}}.</ref> Iniziarono ad essere assunti gli sceneggiatori, e Livingston diede l'iniziale autorizzazione a scrivere il copione dell'episodio pilota, intitolato "In Thy Image". [[Alan Dean Foster]] venne ingaggiato per scrivere una storia basata sull'episodio "Robot's Return" della serie televisiva non realizzata di Roddenberry ''Genesis II''. In precedenza Foster aveva adattato gli episodi di ''[[Star Trek (serie animata)|Star Trek: La Serie Animata]]'' in una serie di storie brevi pubblicate nella collana di libri ''Star Trek Log''.<ref name="Book19">{{Cita |Judith e Garfield Reeves-Stevens |p. 31 |Reeves1997 |titolo=Star Trek: Phase II: The Lost Series}}.</ref> Altri consulenti tecnici furono ingaggiati come [[Marvin Minsky]] del [[Massachusetts Institute of Technology]] e sua moglie Gloria Rudisch.<ref name="Book20">{{Cita |Judith e Garfield Reeves-Stevens |p. 36 |Reeves1997 |titolo=Star Trek: Phase II: The Lost Series}}.</ref>
 
All'inizio di agosto fu iniziata la costruzione dei set, lo stage 8 della Paramount fu designato come "planet set" (set dei pianeti), mentre nello stage 9 furono piazzati i set per ''Enterprise''. Il 9 agosto fu costruita la base per il set della Plancia, con uno stampo in gesso per creare la "pelle" in fibra di vetro delle consolle di scena e delle paratie.<ref name="Book21">{{Cita |Judith e Garfield Reeves-Stevens |p. 37 |Reeves1997 |titolo=Star Trek: Phase II: The Lost Series}}.</ref> Il 16 agosto Livingston tenne incontri con più di trenta scrittori interessati alla stesura delle sceneggiature degli episodi di ''Phase II''.<ref name="Book22">{{Cita |Judith e Garfield Reeves-Stevens |p. 39 |Reeves1997 |titolo=Star Trek: Phase II: The Lost Series}}.</ref> Alcuni di loro come [[Theodore Sturgeon]], [[David Gerrold]] e [[Norman Spinrad]],<ref name="Book22" /><ref name="Book23">{{Cita |Judith e Garfield Reeves-Stevens |p. 46 |Reeves1997 |titolo=Star Trek: Phase II: The Lost Series}}.</ref> avevano in precedenza scritto sceneggiature per ''La Serie Classica'', inoltre si propose di scrivere un episodio anche l'attore di ''Star Trek'' [[Walter Koenig]].<ref name="Book22" /> Allo scopo di ottenere la consegna in maniera efficiente, Roddenberry decise che voleva le sceneggiature della prima parte degli episodi fossero completate prima che iniziassero le riprese dell'episodio pilota. Era fiducioso che grazie a ''La Serie Classica'' gli scrittori non avrebbero avuto problemi a scrivescrivere nuove scene con personaggi già noti e definiti.<ref name="Book24">{{Cita |Judith e Garfield Reeves-Stevens |p. 44 |Reeves1997 |titolo=Star Trek: Phase II: The Lost Series}}.</ref> Comunque, Livingston e gli scrittori non sapevano come i nuovi personaggi si sarebbero relazionati con quelli originali.<ref name="Book25">{{Cita |Judith e Garfield Reeves-Stevens |p. 45 |Reeves1997 |titolo=Star Trek: Phase II: The Lost Series}}.</ref> Nonostante ciò, Roddenberry al tempo affermava che ci sarebbe voluto del tempo e diversi episodi per sviluppare le relazioni tra i personaggi, e che la reazione dei fan a determinati personaggi ed eventi avrebbe stabilito con quale frequenza sarebbero apparsi.<ref name=starlog12/>
 
Nel mese di settembre diventò evidente che era necessario ingaggiare uno story editor. L'assistente di Roddenberry, [[Jon Povill]], che aveva svolto già questo incarico su una sceneggiatura intitolata "The Child", venne suggerito da Livingston per essere assunto in quel ruolo in modo permanente. Roddenberry non era d'accordo, ma Livingston minacciò di abbandonare a meno che Povill non fosse assunto. Povill fu successivamente ingaggiato come story editor, ma Livingston racconta che questo evento fu quello che causò la rottura dei rapporti tra Roddenberry e lui stesso<ref name="Book25" />