Edile (storia romana): differenze tra le versioni

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A partire dal [[471 a.C.]], con la promulgazione della [[Lex Publilia Voleronis]], gli edili furono eletti dai [[Comizi tributi|Comitia Populi Tributa]].<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], ''[[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]]'', IX, 49.</ref>
 
A partire dal [[366 a.C.]] vennero istituiti altri due edili, detti "'''edili curuli'''" (''aediles curules'', perché sedevano su una sedia ornata d’avorio detta “sella curulis”). Potevano essere solo patrizi ed erano a rigori i soli edili con caratteristiche di magistrati civici, come testimonia l'aggettivo ''curulis''. Possono essere considerati gli antichi ''[[Maestri di strada]]'' (''magistri aedificiorum et stratarum'').
 
In epoca più tarda ([[44 a.C.]]) [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]] creò altri due edili plebei, detti "edili ceriali" (''aediles ceriales''), specificamente addetti a sorveglianti dell'[[annona (economia)|annona]] e responsabili anche [[Fornitura di grano per la città di Roma|dell'approvvigionamento del grano per la città di Roma]].