Content-control software: differenze tra le versioni

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== Utilizzo nelle biblioteche pubbliche ==
=== Stati Uniti ===
L'uso di filtri Internet o dei software per il controllo dei contenuti, varia ampiamente nelle biblioteche pubbliche negli Stati Uniti, dal momento che le politiche di utilizzo di Internet sono stabilite dal consiglio locale della biblioteca. Molte di esse adottavano filtri Internet dopo che il Congresso ha condizionato l'applicazione di sconti di servizio universale per l'uso di filtri Internet attraverso il ''Children’s Internet Protection Act'' (CIPA). Altre biblioteche non installano software per il controllo dei contenuti, credendo che politiche sul giusto utilizzo e sforzi educativi risolvano la questione dell’accesso a contenuti inadeguati per i bambini, pur garantendo il diritto degli utenti adulti di accedere liberamente alle informazioni. Alcune librerie usano filtri Internet sui computer utilizzati solo da bambini. Alcune librerie che utilizzano il software per il controllo dei contenuti consentono al software di essere disattivato caso per caso, su richiesta di un bibliotecario. Le biblioteche soggette al ''Children’s Internet Protection Act'', sono tenute a mantenere una politica che consente ad un adulto di richiedere la rimozione del filtro, senza che debba fornire il motivo di tale richiesta. Molti [[Giurista|giuristi]] ritengono che un certo numero di cause legali, in particolare la ''Reno versus American Civil Liberties Union'', hanno stabilito che l'uso dei software di ''content-control'' nelle biblioteche è una violazione del [[I emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America|Primo Emendamento]].<ref>{{Cita web|url=http://www.spectacle.org/cs/library.bak |titolo=Purchase of blocking software by public libraries is unconstitutional |accesso= |cognome=Wallace |nome=Jonathan D. |data=9 novembre 1997 }}</ref> I ''Children’s Internet Protection Act'' e il caso del giugno 2003, ''United States versus American Library Association'' hanno rilevato l'obbligo di l'installazione del CIPA, come condizione costituzionale per ricevere un finanziamento federale, affermando che i riferimenti del Primo Emendamento sono stati annullati dalla disposizione della legge che permetteva agli utenti adulti di biblioteche di richiedere la disabilitazione del software di filtraggio, senza dover spiegare le ragioni delle loro richiesta. Il pluralismo di questa decisione, tuttavia, lascia aperta per il futuro la sfida costituzione sul "''come applicarla''". Nel novembre [[2006]], è stata intentata una causa contro il distretto della North Central Regional Library nello Stato di Washington per la sua politica di rifiuto di disabilitare le restrizioni su richieste di avventori adulti, ma al ''Children’s Internet Protection Act'' non è stata contestata in questa faccenda.<ref>{{Cita web |url=https://www.aclu-wa.org/detail.cfm?id=557 |titolo=ACLU Suit Seeks Access to Information on Internet for Library Patrons |accesso= |editore=ACLU of Washington |data=16 novembre 2006 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20061205220253/http://www.aclu-wa.org/detail.cfm?id=557 |dataarchivio=5 dicembre 2006 }}</ref> Nel maggio [[2010]], la Corte Suprema dello Stato di Washington ha fornito un parere dopo che è stato chiesto di certificare ununa questione sollevata dal tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Orientale di Washington: "''Se una biblioteca pubblica, in linea con l'articolo I, § 5 della Costituzione di Washington, può filtrare l'accesso a Internet per tutti i clienti senza disabilitare siti web contenenti parole costituzionalmente protette, su richiesta di un utente adulto della biblioteca''". La Corte Suprema dello Stato di Washington ha stabilito che la politica di filtraggio Internet della Nord Central Regional Library, non violava l'articolo I°, sezione 5 della Costituzione dello Stato di Washington. La Corte ha dichiarato: "''Secondo il nostro parere la politica di filtraggio della Nord Central Regional Library è ragionevole e si accorda con la sua missione da un punto di vista neutrale. In questo caso ci sembra che non esista nessuna violazione del contenuto di base dell’articolo I, sezione 5. La nostra missione principale è di promuovere la lettura e l'apprendimento permanente, pertanto è ragionevole imporre restrizioni in materia di accesso a Internet, al fine di mantenere un ambiente favorevole : ossia lo studio e il pensiero contemplativo''”. Il caso torna ora alla corte federale. Nel marzo [[2007]], la [[Virginia]] ha approvato una legge simile a''l Children’s Internet Protection Act'' che richiede fondi statali per le biblioteche pubbliche al fine di utilizzare i content-control software. Come ''il Children’s Internet Protection Act'', la legge richiede alle librerie di disattivare i filtri su richiesta di un utente adulto della biblioteca.<ref>{{Cita news|nome=Michael |cognome=Sluss |titolo=Kaine signs library bill: The legislation requires public libraries to block obscene material with Internet filters |url=http://www.roanoke.com/politics/wb/wb/xp-109919 |editore=The Roanoke Times |data=23 marzo 2007 }}</ref>
 
=== Australia ===