Sant'Anna Metterza: differenze tra le versioni

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==Storia==
La pala è menzionata per la prima volta nella chiesa fiorentina di [[Chiesa di Sant'Ambrogio (Firenze)|Sant'Ambrogio]], dove [[Giorgio Vasari|Vasari]] la vide nel [[1568]] e la assegnò a Masaccio. Verso il [[1813]] entrò nelle collezioni della [[Galleria dell'Accademia]], per poi passare, nel [[1919]], agli Uffizi.
 
Nel [[1940]] [[Roberto Longhi (storico dell'arte)|Roberto Longhi]] avanzò l'ipotesi, già accennata da Crowe e [[Giovanni Battista Cavalcaselle|Cavalcaselle]], di due mani diverse, assegnando a Masaccio la Madonna, il Bambino e l'angelo reggicortina vestito di verde cangiante in rosso, mentre la sant'Anna e gli altri angeli, dalle forme più convenzionali, furono attribuiti a Masolino. Questa posizione venne poi confermata da altri studiosi ed oggi è quasi unanimemente riconosciuta. La tavola segnerebbe quindi la più antica opera pervenutaci frutto della collaborazione dei due artisti (considerando l'incerta datazione della [[Pala Colonna]]), che insieme crearono il capolavoro della [[Cappella Brancacci]].