Espansione islamica: differenze tra le versioni
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L''''espansione islamica''' è il fenomeno verificatosi a partire dal [[VII secolo]] ad opera dei seguaci dell'[[Islam]]: dapprima [[arabi]], poi anche [[Persiani]], [[Turchi]], [[Berberi]], [[India]]ni o [[Islam in Africa|Africani]] che riuscirono a conquistare un vastissimo impero, con un'espansione proseguita fino al [[XVIII secolo]] grazie all'[[Impero ottomano]] e all'Impero [[Moghul]]. Sebbene l'unificazione delle [[tribù]] [[beduine]] fosse iniziata con lo stesso profeta [[Maometto]], egli non era interessato alla creazione di un vero e proprio Stato, per cui l'espansione vera e propria viene in genere datata a partire dalla sua morte nel [[632]], nei tre continenti dell'[[Asia]], dell'[[Islam in Africa|Africa]] e dell'[[Islam in Europa|Europa]].
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== Il califfato ortodosso (632-661) ==
{{vedi anche|
Dopo la morte di Maometto, gli Arabi avevano trovato coesione attraverso la nuova comune spiritualità, ma non era stato creato alcuno Stato. Venne scelto all'interno dell{{'}}''élite'' dominante un successore, che continuasse l'attività di [[vicario di Dio]] (il ''Khalīfa'', italianizzato in [[califfo]]): [[Abū Bakr]], che non era un "re", ma solo il successore politico di Maometto e il luogotenente di Dio sulla terra. Da allora si succedettero altri califfi, senza alcun vincolo stretto di parentela, fino al [[661]], quando col primo califfo [[Omayyadi|omayyade]], [[Mu'awiya ibn Abi Sufyan|Muʿāwiya b. Abī Sufyān]], la capitale fu spostata a [[Damasco]] fino al 750, anno della caduta della dinastia omayyade.
Nei trent'anni del califfato elettivo le conquiste degli Arabi furono sorprendentemente rapide e durature. Nel [[637]] veniva conquistata [[Ctesifonte]] e l'impero persiano, che per un millennio circa era stato uno degli antagonisti più poderosi e pericolosi per l'[[Impero romano]] e poi per quello bizantino, fu cancellato come neve al sole entro il [[645]] circa. All'Impero bizantino vennero strappate le ricchissime e popolose regioni della [[Siria]], [[Palestina]] ([[633]]-[[640]]) ed [[Egitto]] ([[639]]-[[646]]). Nel [[638]] veniva occupata [[Gerusalemme]], nel [[642]] la metropoli di [[Alessandria d'Egitto]]. Dall'Egitto si proseguì fino alla [[Nubia]], a sud, e alla [[Tripolitania]], ad ovest.
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== La società araba durante l'espansione ==
Le classi sociali nelle zone conquistate dagli Arabi erano:
# I conquistatori, ai quali spettava ''in toto'' il potere politico.
# I convertiti all'Islam (''[[Mawlā|mawālī]]''), che avevano teoricamente gli stessi diritti dei musulmani di prima generazione anche se, per tutto il primo secolo islamico (VII-VIII secolo), si videro negati i pieni diritti politici, sia in Asia e in Africa che in ''al-Andalus'', con la sottomissione, talora, a tributi dai quali i convertiti avrebbero dovuto in teoria essere esentati (sussistendo l'assoggettamento alla sola ''[[zakat]]'').
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== Bibliografia ==
* {{en}} ''The Cambridge History of Islam'', a cura di [[P.M. Holt]], [[Ann K.S. Lambton]], [[Bernard Lewis]], 2 tomi in 4 voll., Cambridge, Cambridge University Press, 1970.
* {{en}} [[Fred Donner|Fred McGraw Donner]], ''The Early Islamic Conquests'', Princeton
* {{it}} [[Franco Cardini]] e Marina Montesano, ''Storia medievale'', Firenze, [[Le Monnier]] Università, 2006. ISBN 88-00-20474-0 (per la parte storico-religiosa).
* {{it}} [[Claudio Lo Jacono]], ''Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo)'' Volume primo ''Il Vicino Oriente'', Torino, Einaudi, 2003.
* {{de}} [[Julius Wellhausen]], ''Das arabische Reich und sein Sturz'', Berlino, G. Reiner, 1902;
== Voci correlate ==
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