Bernabò Visconti: differenze tra le versioni

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'''Motti'''
* ''souffrir m'estuet me sans volter''<ref>talvolta solo ''souffrir m'estuet'', probabilmente da alcuni componimenti di [[Filippo da Caserta]]</ref> - le sue testimonianze più antiche, databili tra il [[1355]] e il [[1361]], sono costituite da alcuni affreschi presenti in due sale e presso il portico al pianterreno del [[castello di Pandino]]] e da altre due sue rappresentazioni sul [[monumento equestre a Bernabò Visconti]], generalmente datato tra il [[1355]] e il [[1363]].
 
* ''souffrir m'estuet in gotisach''<ref>m'è d'uopo soffrire mentre ardo</ref> - costituisce un'interpretazione alternativa al precedente. Pare che Bernabò abbia mutuato questo motto da [[Galeazzo II Visconti|Galeazzo II]], suo fratello e co-signore di Milano, nel cui armoriale compare tuttavia un [[leone]] e non un [[ghepardo]] o un [[leopardo]], scelta volta probabilmente a sottolinearne i tratti comuni e al contempo le differenze.<ref>Codice Trivulziano 1390</ref>