Bernabò Visconti: differenze tra le versioni
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* Realizzò le nuove mura di [[Parma]] insieme alle rocche a difesa di Porta Nuova e Porta San Michele. Collegò poi la rocca di Porta Nuova al ponte di Madonna Zilia con una strada coperta.<ref>{{Cita|B. Corio, ''op. cit.''|vol. II, p. 199}}.</ref>
* Al fine di garantirsi una miglior presa sui territori del dominio e quale vendetta per le continue rivolte, ordinò la demolizione di buona parte dei castelli in possesso delle famiglie guelfe. Sopravvissero quelli passati sotto il diretto dominio visconteo, come il castello di [[Pagazzano]], già residenza dell'arcivescovo e signore di Milano [[Giovanni Visconti (arcivescovo)|Giovanni Visconti]]. D'altra parte fece costruire numerosi castelli, tra cui quelli di [[castello di Melegnano|Melegnano]] con la sua riserva di caccia e il ponte sul [[Lambro]], [[castello di Trezzo|Trezzo]], [[castello di Pandino|Pandino]], [[Cusago]], [[Lodi]], [[Cremona]], [[Desio]], [[Senago]], [[Carona]], [[Castronno]], [[Pontremoli]], [[Salerano sul Lambro]], [[San Colombano al Lambro]], [[Pizzighettone]] e [[Castelnuovo Bocca d'Adda]]. A lui si devono inoltre la [[cittadella viscontea|cittadella di Bergamo]], risalente al [[1355]] e l'ampliamento della [[rocca di Bergamo]] così come il [[castello di Brescia|castello]] e la cittadella di [[Brescia]].<ref name="Corio254255">{{Cita|B. Corio, ''op. cit.''|vol. II, pp. 254-255}}.</ref>
* Il 10 dicembre [[1369]] fondò due cappellanie presso la [[chiesa di San Bernardo (Varese)|chiesa di San Bernardo]], posto in [[Santa Maria del Monte (Varese)|Santa Maria del Monte]] di [[Varese]]. L'edificio verrà completato nel [[1371]]. Lo stesso anno fondò anche una cappella dedicata alla Vergine nella [[basilica di San Nazaro in Brolo]] nota successivamente come "cappella della Florana" in quanto dedicata a Florana, figlia di Vitale Spata.<ref>{{Cita|G. Giulini, ''op. cit.''|vol. V, p. 535}}.</ref>
* Nel [[1369]] o [[1370]] ordinò l'erezione di un ponte fortificato a [[Trezzo sull'Adda]] nel contesto della realizzazione del nuovo castello. Era lungo 72 metri, largo 8 metri e alto 25 metri dal pelo dell'acqua, costituito da una singola enorme campata, munito di una torre per ciascun lato<ref name="Corio254255" /> e strutturato su tre livelli coperti posti l'uno sopra l'altro: in quello inferiore circolavano i carri, le merci e le salmerie, in quello intermedio gli uomini a cavallo e in quello superiore i pedoni. Il ponte era merlato e il suo accesso era regolato un ponte levatoio su ciascuna riva.<ref name=":3" /> L'illuminazione e l'aerazione interna era garantita da finestre a grata. Fu concluso dopo sette anni e tre mesi di lavori e all'epoca era uno dei più grandi se non il più grande ponte a singola arcata in Europa. Dopo la sua realizzazione la maggior parte delle merci in transito sul tratto intermedio dell'Adda passarono per questo ponte a discapito di quelli di [[Vaprio d'Adda|Vaprio]] e [[Cassano d'Adda|Cassano]]. Fu demolito nel [[1416]] dal [[Francesco Bussone|Carmagnola]] durante un assedio. Nel XIX secolo parte delle rovine furono utilizzate per realizzare l'[[Arena di Milano]].<ref>G. P. Brogiolo, ''Città, castelli, campagne nei territori di frontiera (VI-VII sec.)''</ref>
* La moglie [[Regina della Scala]] il 7 settembre [[1381]] fece erigere a [[Milano]] la [[chiesa di Santa Maria alla Scala]] per una spesa di {{formatnum:15000}} fiorini al posto di parte delle case rotte ovvero dei resti del Palazzo dei Torriani. La chiesa diede poi il nome al [[Teatro alla Scala]]. Apportò importanti modifiche al [[castello di Sant'Angelo Lodigiano]] per una spesa di {{formatnum:100000}} fiorini, facendolo diventare la sua dimora signorile.
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