Vikings - L'invasione dei Franchi: differenze tra le versioni
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|genere = guerra
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La vicenda ha inizio a [[Dorestad]], in [[Frisia (Paesi Bassi)|Frisia]], alla fine del [[VII secolo]]. [[Redbaldo]], figlio di Adelgiselo, re dei [[Frisoni]], vive in un contesto [[Paganesimo|pagano]] devoto al [[Germani#Religione|culto germanico]] nel quale si praticano ancora i sacrifici umani. Quando deve essere sacrificata agli dei la sua innamorata Fenne, Redbaldo si oppone. Appena prima che venga bruciata sul rogo sacrificale, la città subisce un attacco dalle truppe dei [[Franchi]], comandate da [[Pipino di Herstal]] e dal figlio [[Carlo Martello]], giunti in [[Regno di Frisia|Frisia]] per [[Cristianizzazione|cristianizzare]] la zona con la forza e sottomettere la popolazione. Il padre di Redbaldo viene ucciso, ma Fenne viene salvata da Redbaldo, al quale dovrebbe passare il comando delle truppe frisoni. Tuttavia, lo zio riesce a convincere l'assemblea che la sventura è da attribuire al valoroso Redbaldo che quindi è bandito, legato ad una precaria zattera ed abbandonato ai flutti ed ai venti del [[Mare del Nord]].
Stremato ed in fin di vita, Redbaldo viene recuperato fortunosamente sulle coste della [[Danimarca]] da una donna, Frea, la figlia di [[Wihtlaeg]], re dei [[Dani (popolo)|Dani]] e degli [[Angli]]. Questi lo accolgono come lavorante e gli danno modo di inserirsi tra la loro gente, seppur come servo. Quando il villaggio è attaccato dalla flotta [[Vichinghi|vichinga]] di un altro popolo nordico ([[Suebi|Svevi]] nel doppiaggio in [[lingua italiana]], in realtà [[Sueoni]]), Redbaldo dà prova del suo valore in battaglia e quindi viene accettato come un pari tra i Dani, tanto che Frea lo sceglie come marito e da lui avrà un figlio.
Intanto i Frisoni cedono come bottino Sinde, la nobile sorella di Redbaldo, a Pipino e Carlo Martello allo scopo di dare una tregua alle vessazioni del vescovo [[Villibrordo]], che spalleggiato dai reali franchi aveva iniziato a convertire e battezzare tutti con la forza, la violenza e l'omicidio. A questo punto il tormentato Redbaldo decide di tornare in Frisia per sollevare la sua gente contro i Franchi, contro il [[Cristianesimo]] e possibilmente salvare la sorella.
Il redivivo Redbaldo arriva a Dorestad accompagnato dalla moglie Frea e dal figlio neonato. La sua gente lo accoglie con stupore e piacere, mentre l’élite guidata dallo zio resta scettica e contrariata. Redbaldo chiarisce che si metterà al servizio del suo popolo e investe come capo il cugino, al quale dà la sua benedizione.
Alla testa dei Frisoni, Redbaldo esce vittorioso da molti scontri con i Franchi, aumentando la stima nei suoi confronti da parte del popolo ma contrariando sempre più lo zio.
Nel frattempo la sorella viene cristianizzata e brutalizzata dai reali franchi in un castello. All'interno di esso le rivalità tra i regnanti sfociano ben presto nell’uccisione di Pipino da parte del figlio Carlo Martello, per mezzo dell'avvelenamento. Carlo, per assicurarsi una reggenza senza rivalità, getta dalla torre del castello il fratellastro di sei anni ed usa Sinde per i propri piaceri.
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