Udo Beyer: differenze tra le versioni
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=== I record del mondo (1983-1988) ===
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1986-0820-039, Udo Beyer.jpg|thumb|right|Udo Beyer il 20 agosto [[1986]] a [[Berlino]] quando stabilì il nuovo record mondiale a 22,64 metri.]]
Nel [[1983]] stabilisce il nuovo record mondiale lanciando a 22,22 m il 25 giugno a [[Los Angeles]]. Poco dopo partecipa ai [[Campionati del mondo di atletica leggera 1983|mondiali di Helsinki]] come favorito per la vittoria ma non riesce ad andare oltre il sesto posto. L'anno successivo a causa del boicottaggio del [[blocco orientale]], deve rinunciare ai [[Atletica leggera ai Giochi della XXIII Olimpiade|Giochi olimpici di Los Angeles]].
Nel [[1985]], dopo acer concluso terzo in Coppa Europa, vince l'argento ai [[Campionati del mondo di atletica leggera indoor 1985|mondiali indoor di Parigi]] dietro al cecoslovacco [[Remigius Machura]].
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Poco dopo vengono alla luce anche dei documenti che certificano come, sin dal [[1976]], a Beyer venissero somministrate forti dosi di [[steroidi anabolizzanti]]<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/temi-olimpici-il-doping_(Enciclopedia-dello-Sport)|titolo=Temi olimpici: il doping|autore=Claudio Gregori|editore=Enciclopedia dello Sport Treccani|accesso=15 agosto 2012}}</ref> arrivando a quantitativi che toccavano i 3.955 milligrammi annui.<ref>{{cita web|lingua=en|url=http://www.spiegel.de/spiegel/print/d-13680168.html|titolo=Schweizer Geheimbund|editore=Spiegel.de|data=27 luglio 1992|accesso=24 agosto 2011}}</ref> Gli studi hanno inoltre rilevato la somministrazione, tra il [[1983]] e il [[1984]], di dosi di [[Oral Turinabol]], un altro anabolizzante.<ref>{{cita|Brigitte Berendonk, 1991|p. 128}}.</ref>
Il 14 febbraio [[2013]] ha ammesso di aver fatto largo uso di sostanze dopanti, in maniera consapevole, durante tutti gli anni settanta.<ref name=dopingBeyadmi/> In quel periodo infatti nella [[Germania Est]], per la quale gareggiava, vi era un vero e proprio sistema di somministrazione di doping agli atleti.<ref name=dopingBeyadmi/><ref>{{cita web|lingua=de|url=http://www.tagesspiegel.de/sport/dokumentarfilm-ueber-staatsdoping-in-der-ddr-eine-enthuellung-die-keine-ist/7794816.html|titolo=Eine Enthüllung, die keine ist|autore=Piet Könnicke|editore=Tagesspiegel.de|data=17 febbraio 2013|accesso=25 giugno 2013}}</ref><ref>{{cita web|lingua=de|url=http://www.spiegel.de/sport/sonst/udo-beyer-montreal-olympiasieger-gesteht-doping-a-883420.html|titolo=Kugelstoßen: Montreal-Olympiasieger Beyer gesteht Doping|editore=Spiegel.de|data=17 febbraio 2013|accesso=25 giugno 2013}}</ref>▼
▲In quel periodo infatti nella [[Germania Est]], per la quale gareggiava, vi era un vero e proprio sistema di somministrazione di doping agli atleti.<ref name=dopingBeyadmi/><ref>{{cita web|lingua=de|url=http://www.tagesspiegel.de/sport/dokumentarfilm-ueber-staatsdoping-in-der-ddr-eine-enthuellung-die-keine-ist/7794816.html|titolo=Eine Enthüllung, die keine ist|autore=Piet Könnicke|editore=Tagesspiegel.de|data=17 febbraio 2013|accesso=25 giugno 2013}}</ref><ref>{{cita web|lingua=de|url=http://www.spiegel.de/sport/sonst/udo-beyer-montreal-olympiasieger-gesteht-doping-a-883420.html|titolo=Kugelstoßen: Montreal-Olympiasieger Beyer gesteht Doping|editore=Spiegel.de|data=17 febbraio 2013|accesso=25 giugno 2013}}</ref>
{{citazione|Ero consapevole di tutto ciò che mi era stato somministrato. Le sostanze che ho assunto sono state una mia decisione. Mi sono preso il diritto di farlo. C'erano cose che ho rifiutato di fare e c'erano altre cose che ho fatto. Non c'erano sostanze segrete nel tè. Tutto il resto è duro lavoro.|Udo Beyer<ref name=dopingBeyadmi>{{cita web|lingua=en|url=http://tracking.si.com/2013/02/14/udo-beyer-doping-shot-put-olympics/|titolo=Former Olympic shot put champion, Udo Beyer, admits to doping|autore=Kimie Bunyasaranand|editore=Tracking.si.com|data=14 febbraio 2013|accesso=13 giugno 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130221052326/http://tracking.si.com/2013/02/14/udo-beyer-doping-shot-put-olympics/|dataarchivio=21 febbraio 2013}}</ref>|I knew everything that was done with me. Things I did were my own decision. I gave myself the right to do it. There were things I refused and there were things I did. And there were no secret things in the tea. Everything else is hard work.|lingua=en}}
La sua ammissione è contenuta nel documentario ''[[Einzelkämpfer]]'' presentato al [[Festival internazionale del cinema di Berlino]] del 2013.<ref name=dopingBeyadmi/>
Dal documentario risulta chiaro come Beyer abbia fatto uso di doping per tutto l'arco della sua carriera. La sua confessione arriva però troppo tardi per il [[Comitato
== Attività extrasportive e vita privata ==
Vive a [[Potsdam]] e, nel [[1976]], si è sposato. Dalla moglie ha avuto due figlie, una delle quali morì in tenera età. In seguito a questo lutto aderì, diventando ambasciatore, alla ''Stiftung Kinderhospiz Mitteldeutschland Nordhausen'', un'associazione nata per aiutare le famiglie con bambini gravemente malati con un'aspettativa di vita limitata. Conclusa la sua carriera di atleta ha iniziato a praticare l'attività di consulente di viaggio e, nel [[1996]], ha aperto una sua agenzia di viaggi a [[Potsdam]].
=== Politica ===
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