Project Echo: differenze tra le versioni

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Per determinare se i meccanismi di lancio, dispiegamento ed espansione avrebbero funzionato vennero effettuati cinque test balistici suborbitali utilizzando il veicolo di prova Shotput. Il primo, Shotput 1, prese il volo alle 17:40 del 27 ottobre 1959 e inizialmente portò in orbita con successo il prototipo Echo ma, arrivato alla quota desiderata, una piccola quantità di gas residuo nelle pieghe del pallone si espanse violentemente facendolo scoppiare. La popolazione presente assistettero a quelli che sembravano fuochi d'artificio lontani, mentre migliaia di pezzi di Mylar triturati riflettevano la luce del sole in uno spettacolo che è durato per circa 10 minuti. Furono effettuati altri quattro test di Shotput il 16 gennaio, il 27 febbraio, il 1° aprile e il 31 maggio 1960.
 
Il 13 maggio 1960 avvenne il primo tentativo di messa in orbita di un satellite Echo. La missione, che funse anche da viaggio inaugurale del veicolo di lancio [[Thor-Delta]], fallì prima del dispiegamento del carico utile. Echo 1 è decollatopartì correttamente dalla LC-17A di [[Cape Canaveral]] tramite lo stadio Thor, ma, durante la fase di coasting, i getti di controllo dell'assetto sullo stadio Delta non ancora sperimentato non si accesero, mandando il carico utile nell'[[Oceano Atlantico]] invece che in orbita.
 
Il 12 agosto 1960 Echo 1A (''Echo 1'') fu messo con successo in orbita tra i 1.519 e i 1.687 km da un altro Thor-Delta. Lo stesso giorno una trasmissione a microonde partita dalla struttura Goldstone del JPL in California è stata trasmessa al satellite per poi arrivare ai Bell Laboratories di Holmdel, New Jersey. Inizialmente ci si aspettava che, anche se le stime prevedevano la possibilità che avrebbe continuato ad orbitare fino al 1964 o oltre, Echo 1A non sarebbe sopravvissuto a lungo dopo il suo quarto tuffo nell'atmosfera avvenuto nel luglio 1963. Finì per sopravvivere molto più a lungo del previsto, e alla fine bruciò rientrando in atmosfera il 24 maggio 1968.