Milas: differenze tra le versioni

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Il nome Milasa, con il vecchio suffisso anatolico terminante in ''- asa'' è una prova sufficiente della sua fondazione molto antica. Sulla base della sillaba ''-mil'', trovata anche nel nome con cui i [[Licia|Lici]] chiamavano se stessi (''Trmili''), una teoria sostenuta da alcuni collega il nome di Milasa con il passaggio dei Lici da [[Mileto (Asia Minore)|Mileto]], che secondo [[Eforo di Cuma|Eforo]] fu fondata dai Lici stessi col nome di Millawanda prima di dirigersi verso la loro destinazione finale nel sud dell'Anatolia.
Ma niente altro fa supporre un'origine licia per il nome Milasa.<ref>{{Cita libro|titolo = Dynastic Lycia: A political history of the Lycians and their relations with foreign powers, C. 545-362 ISBN 978-90-04-10956-8|autore=Antony G. Keen|editore=Brill Publishers, Leiden|anno= 1998}}</ref>
[[Stefano di Bisanzio]] nel suo ''Ethnica'' dice che la città prese il nome da un certo Mylasus, figlio di Crisaore e discendente di Sisifo ed Eolo: una spiegazione che alcune fonti ritengono inconsistente per una città della [[Caria]].<ref>{{Cita libro|titolo = Turkey beyond the Meander ISBN 978-0-7195-4663-1|autore=George Ewart Bean|editore=John Murray Publishers Ltd, London|anno= 1989}}</ref>
 
== Storia ==
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La prima datazione storica della città è posta all'inizio del VII secolo a.C., quando viene menzionato un regnante della [[Caria]] a Milasa, di nome Arselis, che avrebbe aiutato [[Gige (Lidia)|Gige re di Lydia]] nella sua contesa per il trono di Lidia.
L'episodio stesso è all'origine dei racconti che riguardano l'inizio del culto e dell'erezione della statua di Zeus Labrandeo nella vicina città di [[Labranda]], ritenuto sacro dai popoli che attraversarono l'Anatolia occidentale, con la statua dedicata, i [[labrys]] portate dagli Arselis dalla Lidia.<br />
Zeus Labrandeo (a volte anche detto "Zeus Stratios") è una delle tre divinità proprie di Milasa, tutte denominate Zeus, ma ciascuna recante caratteristiche indigene.
Di queste, il culto di ''Zeus Cario'' fu anche notevole per essere esclusivamente riservato, al di fuori dei Cariani, a loro congiunti della Lidia e della [[Misia]].
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Milasa era allo stesso tempo loro città natale e la loro capitale.
Ma soprattutto durante il lungo Regno di [[Mausolus]] divennero di fatto governatori della Caria e di un'estesa regione circostante tra il 377-352 a.C.<br />
Fu durante il Regno di Mausolus[[Mausolo]] che la capitale fu spostata a [[Alicarnasso]], ma Milasa mantenne la sua importanza.
MausolusMausolo fu il costruttore del celebre ''Mausoleo''.
La parola "[[Mausoleo]]" deriva da questo sovrano della Caria.
 
[[File:Smallscale Mausolus Mausoleum (Gumuskesen) Monument Milas Turkey.JPG|thumb|Gümüşkesen, camera di sepoltura a Milas, costruita durante il periodo romano della città e sul modello del Mausoleo di Mausolo]]
===Periodo Romano===
Nel 40 a.C. Milasa subì gravi danni quando fu conquistata da [[Quinto Labieno|Labieno]] durante la [[Guerra civile romana (44-31 a.C.)|Guerra civile romana]].
Nel periodo greco-romano, anche se la città è stata contesa tra i successori di [[Alessandro Magno]], ha goduto di una stagione di grande prosperità, e le tre città limitrofe di Euromus[[Euromos]], [[Olymos]] e [[Labraunda|Labranda]] sono stati incluse nei suoi confini.<br />
Milasa è frequentemente citata dagli antichi scrittori.
All'epoca di [[Strabone]] la città vantava due oratori famosi, Euthydemos (Εὐθύδημος) e Hybreas (Ὑβρέας).
Varie iscrizioni ci dicono che i culti della Frigia erano rappresentati dal culto di [[Sabazio]]; l'Egiziano, derivante da quello di [[Iside]] e [[Osiride]].
C'era anche un tempio dedicato a [[Nemesi]].
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{{vedi anche|Diocesi di Milasa}}
Tra i vescovi di antichi di Milasa vi era sant'[[Efrem il Siro|Efrem]] (V secolo), la cui commemorazione viene tenuta il 23 gennaio, e le cui reliquie furono venerate nella vicina città di [[Leuke]].
Cirillo e il suo successore, Paolo, sono menzionati da [[NikephorosNiceforo KallistosCallisto Xanthopoulos|Nicephorus Callistus]]<ref>[[Nikephoros Kallistos Xanthopoulos]]. ''Historia ecclesiastica:'' XIV, 52.</ref> e nella ''Vita di Santo Xene''.
[[Michel Le Quien]] cita i nomi di altri tre vescovi,<ref>[[Michel Le Quien]]. ''Oriens Christianus'', I, 921.</ref> e le iscrizioni scoperte del periodo si riferiscono anche ad altri due, uno anonimo,<ref>''[[Corpus Inscriptionum Graecarum]]'', 9271.</ref> l'altro di nome Basilio, che ha costruito una chiesa in onore di [[Santo Stefano]].<ref>''{{lang|tr|Bulletin de correspondance hellenique}}'', XIV, 616.</ref>
San Xene di cui sopra era una nobildonna romana che, per sfuggire al matrimonio che i suoi genitori le volevano imporre, indossando abbigliamento maschile lasciò il suo paese, cambiò il suo nome da Eusebia a Xene ("lo straniero") e visse in primo luogo sull'isola di [[Kos|Cos]], poi a Milasa.
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All'inizio del XX secolo, secondo i dati del 1912, il centro urbano dei Milas aveva una popolazione di 9.000 abitanti, dei quali circa 2.900 erano greci, più un migliaio di ebrei, ma la maggioranza era costituita da turchi.<ref>Secondo le stesse fonti, per tutta l'area coperta dal sottodistretto (''[[kaza]]'') di Milas, queste cifre erano 28500 per tutta la popolazione, circa 21000 dei quali erano turchi e da 3500 a 7000, secondo le fonti diverse, sono stati i greci. Dati da Anagiostopoulou 1997 e Sotiriadis 1918.</ref>
I greci di Milas furono scambiati con i turchi che vivevano in Grecia, ai sensi dell'accordo del 1923 per la [[Scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia|scambio di popolazioni greche e turcheturch]]<nowiki/>e tra i due paesi, mentre la considerevole comunità ebraica è rimasta presenza stabile fino al 1950, data dalla quale ci fu l'emigrazione verso [[Israele]]; Gli ebrei originari di Milas ancora oggi tornano a visitarla.
 
== Note ==