Adriano Sofri: differenze tra le versioni

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{{quote|Lo squadrista Marco Travaglio scrive su ''Repubblica'' una sequela di falsità indegne, allo scopo di galvanizzare l'indignazione pubblica contro l'indulto. Il quale, improvvisamente, diventa anche responsabile del mancato risarcimento ai caduti sul lavoro per le malattie professionali e i morti di amianto. E di mandare in fumo il maxiprocesso contro i boss svizzeri e i italiani dell'Eternit. Ma l'indulto non può mandare in fumo nessun processo. [...] E l'indulto non c'entra niente, né può toccare i risarcimenti [...] L'articolo che fa dire agli avvocati di parte civile, i quali avranno le migliori intenzioni, le cose più spericolate [...] è una bassezza, maggiore perché prende a pretesto le attese dei familiari di «caduti sul lavoro e morti di amianto».}}
 
Alla replica di Travaglio Sofri risponde dandogli del «cretino» e su [[L'Unità]] ribadisce che si tratta di «falsità assolute e ciniche» allo scorpo di tenere «decine di migliaia di miei simili boccheggiati nelle celle della repubblica»; gli risponde l'avvocato torinese [[Sergio Bonetto]] scrivendo a L'Unità e a Il Foglio, ma solo la prima pubblicherà la lettera. <ref>Marco Travaglio, ''La scomparsa dei fatti''. Milano, il Saggiatore, 2007. p. 16 ISBN 8842813958</ref> Nei giorni seguenti Travaglio verrà attaccato da [[Daria Bignardi]], nuora dello stesso Sofri, e da [[Gad Lerner]] su [[Vanity Fair (rivista)|Vanity Fair]], giornale su cui scrive il figlio [[Luca Sofri]], su [[Oggi (rivista)|Oggi]] da [[Claudio Martelli]] e su [[L'Unità]] da [[Sergio Staino]], che da anni conduce battaglie "pro-Sofri", ed in ultimo da [[Paolo Franchi]] su [[Il Riformista]].
 
== Opere ==