Calendario romano: differenze tra le versioni

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Guardando la tabella si può notare come, contando ''tutto incluso'', non esistesse la possibilità di dire: "il secondo giorno prima di..."
 
Il giorno precedente a queste date fisse era indicato con l'avverbio ''pridie'' (il giorno precedente) seguito da ''Kalendas'', ''Nonas'', ''Idus'' (in caso [[accusativo]]). AdA esempio il 14 luglio era detto ''pridie Idus Iulias'', il 6 marzo ''pridie Nonas Martias''.<ref>Luigi Castiglioni, Scevola Mariotti, ''Vocabolario della lingua latina'', ed. Loescher, pp. 2249-2250.</ref> Il giorno successivo alla data fissa si indicava con l'avverbio ''postridie'' e poi con il caso accusativo (ada esempio l'8 marzo era detto ''postridie Nonas Martias'').
 
Pertanto, i [[mese|mesi]] di marzo, maggio, luglio e ottobre con le idi cadenti il 15, avevano 31 giorni, come avviene anche attualmente, mentre gli altri ne avevano 29, a differenza di oggi che ne hanno 30, eccetto febbraio che ne aveva 28. Per riallineare l'anno di calendario con l'anno solare fu aggiunto il mese di ''mercedonio'' di 22 o 23 giorni: questa aggiunta doveva verificarsi ad anni alterni, ma non fu sempre così e ciò rese necessario apportare delle riforme.