Jacques Derrida: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 56:
Nel definire il suo approccio alla filosofia e al testo in generale, Derrida ha insistito nel mettere in guardia dal concepire la decostruzione semplicemente come un metodo d'interpretazione. La nozione di metodo, infatti, è stata elaborata nell'ambito di quella stessa filosofia che la decostruzione coinvolge e pertanto ne condivide taluni presupposti. La decostruzione non riguarda semplicemente l'approccio soggettivo alla materia d'indagine, poiché è ciò che accade alle "strutture" e alle istituzioni che nel complesso costituiscono una cultura; è la trasformazione di quelle stesse strutture e istituzioni. In questo senso si tratta di qualcosa che è "sempre già" incominciato nel momento in cui se ne può prendere atto. Se si considera l'implicazione circolare dell'elemento oggettivo e di quello soggettivo in gioco in un simile approccio, le analogie della decostruzione con l'[[ermeneutica]] filosofica sono evidenti.
 
La riflessione di Derrida ha esercitato qualche influenza in svariati campi del sapere, in particolare nell'ambito della [[letteratura]], del [[diritto]], dell'[[architettura]], della [[matematica]]<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Karin B.|cognome=Lesnik-Oberstein|titolo=Reading Derrida on Mathematics|rivista=Angelaki-journal of The Theoretical Humanities|accesso=2021-08-29|url=https://www.academia.edu/10056211/Reading_Derrida_on_Mathematics}}</ref>, e dell'[[arte]] in generale.
 
Per lo stile di scrittura, particolarmente complesso ed ellittico, da più parti il suo pensiero è stato ritenuto più vicino a una forma letteraria che a una rigorosa elaborazione filosofica. Le reazioni dei critici più autorevoli sono spesso state riprese dallo stesso Derrida in opere successive e fatte oggetto di analisi.